FORTE DEI MARMI. Merita davvero grande attenzione la mostra allestita presso Villa Bertelli che ospitano, fino al 26 settembre una imperdibile retrospettiva dedicata ai “Viaggi straordinari” di Aldo Mondino.
Promossa con il patrocinio dell’amministrazione locale e dall’Archivio Mondino, curata da Valerio Dehò, nonché dalla stessa Villa Bertelli.
“Centrale, nella ricerca dell’artista torinese,spiegano i promotori in una nota, è il tema del viaggio, inteso sia in senso fisico che metaforico. Viaggi straordinari che nascono dalla curiosità e dalla propensione alla scoperta, abbracciando culture differenti e mondi esotici, ma anche i tanti linguaggi dell’arte incontrati nel corso di un’intera esistenza.
I luoghi dell’arte in cui Aldo Mondino si è “recato” negli anni sono stati davvero tanti, fin dagli inizi degli anni Sessanta: dalle enciclopedie e dagli erbari a Felice Casorati, protagonista della pittura torinese ed europea, cui ha reso omaggio riprendendo la celebre “Maternità”. Ha rivisitato l’arte astratta con garbo e ironia, la pittura Pop di Jim Dine, la xilografia mitteleuropea, Alberto Giacometti ed Umberto Boccioni, senza tralasciare l’enigmistica, i King, il codice stradale e molti altri linguaggi. La sua curiosità e il suo istinto verso lo sberleffo, l’ironia, il gioco di parole, la parodia lo hanno spinto a cercare sempre nuovi confronti, a rendere “mondiniana” quella parte di universo con cui è entrato in contatto.
I suoi viaggi straordinari si sono spinti in Africa, nel bacino de Mediterraneo, ma anche in India, con l’esposizione a Calcutta, nel 2000, di alcuni lavori di grandi dimensioni. Spesso sono stati anche viaggi letterari, cioè occasioni nate da libri o autori che ha sempre amato, come Paul Bowles e Blaise Cendrars. È stato più volte ad Essaouira, in Marocco, luogo mitico in cui Orson Wells realizzò il suo impossibile “Otello”, ma anche nella terra dei Dervisci rotanti del Sufismo, con la loro danza dell’estasi. L’esotismo è per Mondino estremamente attraente: lo dimostra la serie dei tappeti dipinti su pannelli di eraclit, un materiale povero di matrice industriale. Opere che fanno ormai parte di una dimensione in cui l’arte trasforma la cultura e l’artista si appropria dell’universo di segni e di culture da cui si sente attratto”. “Mondino – scrive Valerio Dehò nel testo critico in catalogo – ha realizzato una coinè culturale davvero unica, in cui l’arte contemporanea è non solo luogo di concentrazione del simbolico, ma anche archivio di culture differenti, panopticum borgesiano in cui osservare l’universo da una prospettiva unica. L’artista ha realmente dato al viaggio e al confronto tra mondi ed esperienze diversi, non solo uno spazio nell’arte contemporanea, spesso ripiegata su se stessa, ma anche il fascino di un’avventura fisica e intellettuale. Nella pittura e nell’arte italiana Mondino ha saputo portare intelligenza e ironia, il suo lavoro è stato sempre uno stimolo a guardare all’arte come ad una ricerca continua e felice”.
‘Il percorso espositivo, continua la nota esplicativa, comprende oltre quaranta opere tra dipinti, sculture e lavori su carta, provenienti da un’importante collezione privata toscana. Un’intera sala è inoltre dedicata al tema della musica, molto caro all’artista e centrale nella sua produzione”.
In mostra è disponibile un ampio catalogo edito da NFC con testo introduttivo del curatore.
INFO Villa Bertelli nel mese di agosto sarà aperta al pubblico con orario 17.00-22.00 (in concomitanza con gli spettacoli in calendario, la mostra potrebbe essere temporaneamente chiusa, si suggerisce quindi di contattare la sede prima della visita). Nel mese di settembre l’esposizione sarà invece visitabile da lunedì a venerdì con orario 9.00-13.00 e 15.00-19.00, sabato e domenica ore 16.00-19.00. Ingresso libero. Per informazioni: T. +39 0584 787251, info@villabertelli.it, segreteria@villabertelli.it, www.villabertelli.it.
NOTA. L’opera inserita in questo post è stata pubblicata solo per illustrare l’evento ed è stata gentilmente fornita, a questo scopo, dall’organizzazione della mostra.