IL FASCINO DEI PAESAGGI DEL NOVECENTO ALL’AUDITORIUM DI RIVERGARO. DE CHIRICO E ALTRI MAESTRI DELLA COLLEZIONE MAZZOLINI

La cartolina-invito della mostra

RIVERGARO. È dedicata ai “Paesaggi del Novecento” la nuova mostra All’auditorium Casa del Popolo di Rivergaro, accogliente centro sulle molli colline piacentine.

Fra i lavori, tutti provenienti dalla della collezione Mazzolini di Bobbio, spicca una “Piazza d’Italia” di Giorgio de Chirico, il maestro della metafisica.

La rassegna, come il corposo catalogo, sono curati da Susanna Pighi dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi con la collaborazione di Luca Maffi per quanto attiene le schede tecniche della trentina di opere esposte.

Questa nuova proposta, organizzata e promossa, dal Centro di Lettura e dal Comune di Rivergaro, consente un’esplorazione della paesaggisti fra gli anni Cinquanta agli anni Ottanta del Novecento. Un arco temporale molto ampio che consente una riflessione su un periodo storico in cui alle avanguardie si sono alternate tendenze e correnti volte a un ritorno alla tradizione. Peraltro non sempre in conflitto, ma anzi forse in un “dialogo dialettico” che ha condotto a esiti alquanto rilevanti.

Lo dimostra efficacemente questa collezione che, come spiega la curatrice, nel volume che accompagna la rassegna, è stata composta secondo il gusto e la sensibilità di chi l’ha composta. «Le scelte – si legge – riflettono il predominare di maestri che operarono o esposero a Milano e in Lombardia, ma non mancano dipinti acquisiti o commissionati con altre modalità. In merito alla pittura di paesaggio, eccettuate alcu­ne opere di contesto ottocentesco, come quelle di Telemaco Signorini, la collezione si concentra sul XX secolo e consente un excursus sull’evoluzione del genere».

Ajmone, Falzoni, Villoresi, Cantatore, Licata, Guidi, Rizzi e altri sono i maestri che vengono proposti con significativi pezzi.

Quanto alla “Piazza d’Italia” esposta, Maffi, nel presentare l’opera in catalogo, fa notare che: «la metafisica, concetto nato in ambito filosofico per indagare la realtà sovrasensibile, è il fine delle ricerche di De Chirico, che cerca di applicare il principio inserendo in com­posizioni di taglio classico (si confronti Piazza d’Italia qui esposto con la Consegna delle chiavi del Perugino) oggetti reali o fantastici – come busti o statue antiche, occhiali da sole, treni a vapore, manichini e guanti -, prelevati dal contesto d’origine e liberamen­te accostati».

Orari di apertura: mercoledì, giovedì, venerdì 21.00 – 23.00 sabato, domenica e festivi 17.00 – 19.00, 21.00 – 23.00. Ingresso libero.

AUTORE: SIMONE FAPPANNI © RIPRODUZIONE RISERVATA