
CREMONA. Nell’ambito della Rassegna “Un territorio quattro fiumi” si svolgerà mercoledì, 2 aprile, alle 17, presso la Sala Consiliare della Provincia di Cremona (Corso Vittorio Emanuele II, 17), la conferenza “Il fiume nell’arte”. Relatore sarà l’insegnante, critico e storico d’arte Simone Fappanni, autore del libro Flumen artis. L’incontro, a ingresso libero, è organizzato e promosso dall’Amministrazione provinciale in collaborazione con l’Adafa.
«Com’è noto – spiega Fappanni – i fiumi hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nell’arte, e nella pittura in particolar, rappresentando non solo elementi naturali ma caricandosi anche di elementi simbolici, legati soprattutto alla transitorietà e alla vita in continuo divenire. Artisti di ogni epoca hanno, infatti. raffigurato i corsi d’acqua con diverse notazioni espressive, dai paesaggi realistici alle visioni romantiche e persino astratte.
Non solo nell’antichità, ma anche nelle opere dei maestri del Rinascimento questo interesse è costante; basti pensare che Leonardo da Vinci ha eseguito diversi disegni su questo soggetto.
Identico interesse si ha nei Seicento, dove i fiamminghi immortalano inebrianti scorci fluviali, mentre con il romanticismo, e Turner in particolare, l’interesse va oltre una visione naturalistica, esaltando il dinamismo e il movimento delle acque. Con i maestri inglesi, dell’acquerello, e con gli impressionisti questo interesse vira verso paesaggi anche incontaminati o desueti dove l’acqua scorre incessantemente.
Claude Monet, ad esempio, ha eseguito numerosi dipinti in riva alla Senna, con pennellate forti e vibranti, mentre Vincent van Gogh, con tinte dense e pastose, ci offre angoli del Rodano.
Anche le avanguardie storiche hanno mostrato questo interesse, come pure i contemporanei, con installazioni ispirata ai movimenti fluviali».
Nel corso della relazione verranno anche considerati dipinti che raffigurano il Po, a cominciare dalla celebre veduta di Giuseppe Vertua, conservato all’Ala Ponzone, che immortala la città nel 1853 dalla sponda piacentina, in cui si scorgono il Torrazzo e diversi campanili, ma anche vedute del Grande fiume di Angelo Morbelli, di Giuseppe Motti e di maestri contemporanei.
Nella foto: Fappanni accanto al dipinto di Vertua