IL GIOVANE BOCCIONI: IMPERDIBILE MOSTRA ALLA GALLERIA BOTTEGANTICA

U. Boccioni, Ritratto di Adriana Fabbri, col. privata, press kit Studio Esseci

MILANO. È davvero intrigante la proposta della Galleria Bottegantica di Milano che presenta le opere giovanili di Umberto Boccioni, protagonista dell’arte novecentesca e animatore del Futurismo, autore di capolavori assoluti come la scultura Forme uniche della continuità nello spazio, riprodotta persino sulla moneta da venti centesimi.

L’esposizione meneghina, curata da Virginia Baradel, si concentra sul periodo formativo dell’artista calabrese, un iter compositivo sospeso tra la realtà in quanto tale e la voglia di percorrere sentieri slegati dalla mera figurazione.

La rassegna presenta, in particolare, lavori eseguiti fra il 1901 e il 1909, anni in cui l’artista compie un percorso formativo attraverso esperienze maturate in diverse città italiane, fra cui Roma, Padova, Venezia e Milano, e estere, in particolare a Parigi, nel 1906, allora “capitale” dell’arte europea. Opere grafiche e pittoriche che testimoniano non solo la capacità espressiva del maestro, ma anche la sua capacità di trovare soluzioni compositive straordinarie ed impreviste.

Non mancano neppure “copie da museo”, cioè pezzi in cui vengono riprese opere presenti in diverse raccolte pubbliche, segno evidente della volontà del giovane Boccioni di “apprendere” dai maestri del passato per proporre il proprio, specifico linguaggio.  Di particolare pregio sono anche le incisioni realizzate dall’artista durante il periodo vissuto a Venezia.

Queste esperienze gli consentono di precisare, in modo ancora più specifico, i tratti del suo stile e dei suoi soggetti, che spaziano senza preclusioni formali fino alla cartellonistica con esiti ragguardevoli, come la deliziosa tempera su cartoncino Automobile 48 29, connotata da una line sottile quanto sintetica, e i bozzetti ideati il manifesto dell’Esposizione di pittura e scultura promossa dalla Famiglia Artistica a Brunate. Brani di sicura intonazione plastica si rinvengono scorrendo scorci e vedute, tra cui un intenso Paesaggio lombardo, mentre una vena intimista si coglie nei ritratti e ne Il lutto, opera davvero commovente.

La rassegna, visitabile gratuitamente fino al 4 dicembre, è accompagnata da un elegante catalogo che comprende i testi della curatrice, di Ester Coen e di Niccolò D’Agati. Orari di apertura: da martedì a sabato 10-13; 15-19. L’ingresso è consentito in osservanza alle disposizioni di prevenzione anti Covid-19. Per informazioni, 0262695489. 

AUTORE: Simone Fappanni

FONTE. Press kit uf. stampa Sudio Esseci, immagine inserita al solo scopo di presentare la mostra