SALSOMAGGIORE. T. Come è ormai consuetudine anche nel mese di agosto quattro artiste salsesi espongono le proprie opere presso il caffè del teatro in Viale Romagnosi a Salsomaggiore Terme (Parma): Giovanna Medici, Marina Emanuelli, Eleonora Carancini e Nuccia Borella.
L’iniziativa “Il mondo visto dalle donne” è inserita nel progetto 365 volte donna, un mondo variegato dove lo spirito di osservazione si fonde con le profonde emozioni delle donne, formando un caleidoscopio di opportunità per leggere la realtà e la materia diventa strumento per rendere viva e palpabile la percezione interna ed individuale della vita e della natura.
GIOVANNA MEDICI. Giovanna vive e risiede a Salsomaggiore e si interessa da sempre a tutto ciò che è arte. Lo fa con passione e con dedizione, scoprendo un mondo nuovo che risveglia la sua voglia di creare. Il suo cammino di studio comincia con l’iscrizione al corso di decoro su ceramica e porcellana a terzo fuoco.
Impara il metodo in breve tempo, la sua pennellata è sempre più fluida e precisa; la sua sensibilità le permette di riprodurre la natura in tutte le sue forme, figure stilizzate ed elementi di fantasia in un racconto di vita semplice ma di notevole spessore artistico.
Il suo amore per l’arte la spinge inoltre verso la pittura ad olio e la musica e anche in queste discipline ottiene buoni risultati.
SCORCI DI REALTÀ TRASFORMATI IN INCONTRI SUGGESTIVI. Decoro a terzo fuoco e pittura ad olio. I suoi lavori sprigionano un’energia ed una forza interiore che viene dalle esperienze di Giovanna e che lei vuole regalare e condividere con chi, attraverso le molteplici sfumature dipinte, riesce a coglierle.
MARINA EMANUELLI. Marina nasce nel 1975 e cresce tra la scuola e l’oratorio di Sant’Anna sperimentando il disegno a matita, la pittura e il decoro su vetro.
Il primo incontro con la fotografia avviene nel 1984 quando suo padre le regalò la prima macchina fotografica, una polaroid che scattava istantanee; crescendo sviluppa la curiosità di provare le macchina fotografiche “vere” e, ottenuto il permesso di utilizzare la reflex del papà a ottiche intercambiabili, inizia il suo percorso fotografico.
Da autodidatta studia l’utilizzo della macchina, dei tempi e modi di scatto fino all’età matura quando nasce la necessità di seguire il primo corso base organizzato dal fotografo salsese Matteo Orlandi. Di seguito si iscrive al circolo fotografico Zoom nel quale affina il suo gusto e interesse fotografico, attraverso il confronto con altri fotografi l’uso di mezzi moderni (mirrorless digitale Sony), ma con obiettivi storici e vintage adattati per essere montati su digitale.
L’ispirazione per i suoi scatti è determinata dall’attrezzatura utilizzata, infatti ogni vecchia ottica o obiettivo ha peculiarità differenti: cambiano la resa cromatica, lo sfocato che può essere a bolle, come nel caso delle opere esposte, cremoso e morbido oppure pennellato. Guardare il mondo attraverso i vecchi obiettivi, che danno immagini molto meno pulite e definite degli obiettivi moderni, è un’esperienza unica, le stesse cose che a occhio nudo sono pulite e nitide possono diventare dolcemente sfocate e avvolte da una centrifuga di bolle di luce.
SFOCATO DI NATURA, portfolio fotografico composto da 20 pannelli, stampa su forex con utilizzo di mirrorless Sony Nex 6 e Sony A7C con obiettivo trioplan 100/ f 2.8 del 1951. La natura vista attraverso un’ottica degli anni 50, tutto si trasforma, la realtà prende sembianze di sogno e, come in un moderno Paese delle meraviglie, quello che solitamente è cambia in qualcosa di più morbido e onirico.
ELEONORA CARANCINI. Eleonora Carancini è una giovane “artista” di Salsomaggiore che a settembre inizierà a studiare al liceo artistico Toschi di Parma.
È una ragazza timida e, a primo impatto, silenziosa; per lei dipingere e disegnare è un modo di comunicare e di farsi conoscere.
Eleonora ha sempre disegnato fin da quando era molto piccola, ma questa passione, insieme a quella per la musica e per i manga, è cresciuta grazie alle influenze che le hanno dato alcune persone a lei vicine.
I manga, per chi non lo sapesse, sono i fumetti tipici giapponesi, e sono caratterizzati da una particolare modalità di lettura e dallo stile di disegno dei personaggi. Proprio per questa sua passione, spesso le opere di Eleonora, assidua lettrice delle storie di questi fumetti, vengono ispirate proprio dai manga che lei si diverte a disegnare, rivisitando e personalizzando quei personaggi.
Usa diverse tecniche artistiche, dalla tempera all’acquerello fino alla semplice matita o pennarello. Dipinge sia su tela che su carta.
NUCCIA BORELLA. Nuccia nasce a Bore, ma vive a Salsomaggiore Terme. Nei suoi dipinti è inserito il suo vissuto in un racconto fluido ma accompagnato da una vena malinconica, che non riesce però a spegnere un sempre rinnovato stupore verso la vita; tutto questo si legge chiaramente nell’uso che fa dei colori.
Predilige colori ad olio e acrilici, per passare poi con estrema facilità a gessetti e carboncino, sperimentando abilmente nuove tecniche. Versatili i suoi soggetti, ritrae spesso gli animali e la natura circostante.
I suoi tratti a volte sono chiari e sereni, altre volte duri e sofferti che esprime inserendo sassi, alberi con rami secchi e contorti, fiori spontanei e disordinati. Il suo modo di dipingere riflette la sua indole schiva, introversa. Coi suoi lavori racconta una ricerca continua, con i suoi toni e le sue ombre riesce ad estrapolare riflessi e luci molto intriganti. E’ iscritta all’associazione Arte e Cultura di Parma e partecipa a mostre personali e collettive.
COLORARE I GIORNI. Nuccia parla coi colori, la sua attenzione ai particolari è palpabile e richiama le miniature. Le sue ombre, i suoi toni sono suggerimenti di vita. I suoi dipinti non si devono solo guardare, bisogna anche ascoltarli… col cuore.
TESTO. Courtesy of Nicoletta Mestieri, immagine: Un’opera floreale di Marina Emanuelli (courtesy of the artist)