IL MUSEO DI SANTA GIULIA, UN AUTENTICO SCRIGNO D’ARTE

Il Capitolium, part. (foto Simone Fappanni)

BRESCIA. Uno scrigno d’arte che racchiude la memoria collettiva bresciana. Così si potrebbe definire il Museo di Santa Giulia, straordinario complesso che sorge nel cuore dell’antica Brixia all’interno di un antico monastero di benedettino edificato per volontà di Desiderio, ultimo re dei Longobardi, e della moglie Ansa.

Il percorso museale si snoda attraverso sale e ambienti che conservano reperti di epoche differenti, offrendo ai visitatori un viaggio affascinante attraverso più di duemila anni di storia fino all’epoca romana.

Nel complesso spiccano la Chiesa di Santa Giulia, l’Oratorio di Santa Maria in Solario, la celebre Croce di re Desiderio e le due suggestive domus romane, quella di Bacco e quella delle fontane, che consentono di immergersi nell’antica vita quotidiana della città.

Questo museo non è solo un luogo di preservazione, ma anche di meta-narrazione, poiché ogni muro, ogni pietra e ogni opera d’arte raccontano la trasformazione culturale e sociale di Brescia nel corso dei secoli, testimoniando l’intreccio di influenze artistiche, religiose e politiche che hanno segnato la sua storia.

La Chiesa di Santa Giulia rappresenta uno degli elementi più fulgidi del complesso monastico che, con la basilica San Salvatore, era destinato ad accogliere le monache provenienti da famiglie illustri che spesso portavano in dote inestimabili reliquie

La struttura attuale è il risultato di numerose trasformazioni e sedimentazioni avvenute nei secoli successivi, che hanno aggiunto elementi romanici, gotici e rinascimentali. All’interno della chiesa si possono ammirare affreschi di straordinaria bellezza, fra cui quelli dei Romanino. I capitelli scolpiti, i mosaici pavimentali e le decorazioni in stucco, provenienti da luoghi e epoche eterogenee frutto di stratificazioni, sono testimonianza dell’abilità degli artisti che lavorarono a questo progetto nel corso dei secoli.

Basilica di san Salvatore (foto Simone Fappanni)

La chiesa ha subito restauri accurati per preservarne la struttura e l’apparato decorativo, e oggi rappresenta un luogo di rara suggestione, in cui arte e spiritualità si fondono in un dialogo senza tempo.

Nel coro delle monache, sempre in San Salvatore, spiccano affreschi di raro pregio di scuola bresciana, fra cui la celebre crocifissione di Floriano Ferramola, mentre nel percorso museale non si può non soffermarsi sulla drammatica e potente scultura Santa Giulia Crocifissa, un marmo scolpito da Giovanni e Carlo Carra nel 1620 circa.

L’Oratorio di Santa Maria in Solario è uno degli ambienti più affascinanti del Museo di Santa Giulia, grazie alla sua architettura medievale e alle opere d’arte che custodisce, fra cui la preziosa lipsanoteca e la celebre croce di Desiderio, capolavoro assoluto d’oreficeria.

Sulla stessa via dei musei, non può mancare una visita al Museo Archeologico in cui si conserva una delle opere più celebri dell’antichità: la statua della Vittoria Alata. Questo straordinario bronzo romano, risalente al I secolo d.C., rappresenta una figura femminile alata con un drappeggio riccamente lavorato che conferisce un senso di movimento e leggerezza alla scultura. La statua fu scoperta nel 1826 in un anfratto Capitolium, ossia l’antico tempio romano della città, ed è considerata una delle più importanti sculture bronzee dell’epoca romana per la sua raffinatezza stilistica e la qualità dell’esecuzione.

La Vittoria Alata è stata oggetto di un lungo restauro che ne ha riportato alla luce i dettagli originari, rendendo ancora più evidente la maestria con cui fu realizzata da maestranze locali e non altrove, come si era ipotizzato.

Il restauro ha permesso di apprezzare meglio le incisioni sottili delle vesti, le piume finemente cesellate delle ali e l’espressione solenne del volto, elementi che dimostrano la straordinaria abilità degli artisti romani nell’arte del bronzo. La statua è esposta in una sala appositamente allestita che ne valorizza la bellezza e il significato storico, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva nella grandezza dell’arte classica.

Oltre alla Vittoria Alata, il museo conserva numerosi altri reperti archeologici, tra cui mosaici, epigrafi e sculture, che testimoniano l’importanza di Brescia nell’antichità come centro di cultura e potere.

SIMONE FAPPANNI

INFO

Fondazione Brescia Musei offre ai visitatori interessati alle collezioni permanenti dei Musei Civici di Brescia due differenti tipologie d’ingresso: il Biglietto Integrato Musei e il Biglietto Musei.
Entrambi i biglietti hanno durata fino al 31 dicembre 2025 e consentono un ingresso in ciascun museo.

Le condizioni di gratuità sono applicabili ai visitatori singoli. Ai gruppi e alle scuole si prega di fare riferimento alle tariffe appositamente dedicate.