URBINO. Il 2020 ha visto svolgersi, pur con le limitazioni legate alla nota pandemia, le celebrazioni per il cinquecentenario della morte del divin pittore Raffaello Sanzio da Urbino. La Galleria Nazionale delle Marche apriva le celebrazioni con la mostra Raffaello e gli Amici di Urbino, svoltasi tra l’ottobre del 2019 ed il gennaio 2020, con un gran successo di pubblico. Con quella mostra si è chiuso il mandato del precedente Direttore e, dopo un periodo di interim, è subentrato il Dott. Luigi Gallo.
Il cambio di gestione si è sovrapposto alle contingenze legate alla particolare situazione che stiamo vivendo che, non solo ha modificato la programmazione posta in essere dagli Istituti della Cultura, ma ha segnato profondamente anche il rapporto tra museo e pubblico, innescando delle trasformazioni che lasciano prevedere, in futuro, un diverso modo di approcciarsi al mondo della cultura. Va da sé quindi, che la politica di gestione della Galleria Nazionale delle Marche dovrà si far tesoro delle passate esperienze, ma si proietterà verso i nuovi scenari con un approccio che vedrà il palazzo e le sue collezioni al centro dell’interesse.
Nonostante la difficoltà del momento, la Direzione della Galleria Nazionale delle Marche ha continuato – e continua – nell’offerta culturale sia a distanza che in presenza. Durante la chiusura dell’Istituto, è stata avviata una massiccia campagna di comunicazione via social con programmi divulgativi di qualità rappresentati, principalmente, dal web serie Il Museo si Racconta. Intanto è stata prorogata, fino al 24 ottobre, la mostra Spiriti. Otto fotografi raccontano Giancarlo De Carlo a Urbino: la proroga non vuole soltanto permettere al pubblico di godere della mostra (e dell’interessante allestimento) che, causa COVID, è stata per molto tempo chiusa al pubblico, ma vuole segnare anche l’attenzione che l’attuale Direzione ha per l’architettura e l’arte contemporanee. In primavera aprirà la mostra Sul Filo di Raffaello. Impresa e Fortuna nell’Arte dell’Arazzo: sarà allestita nella splendida cornice del Salone del Trono del Palazzo Ducale di Urbino e chiuderà, almeno simbolicamente, le celebrazioni raffaellesche.
La prima proposta per il 2021, anno dantesco, sarà una mostra incentrata sul rapporto tra l’immaginario scaturito dalla Commedia dello scrittore fiorentino e l’architettura contemporanea, che vedrà esposte, per la prima volta, le superbe tavole del progetto del Danteum di Giuseppe Terragni e Pietro Lingeri.
Se per il giovane Raffaello, Urbino con il Palazzo Ducale, furono la prima palestra di formazione artistica, oggi dobbiamo recuperarne quel valore, non considerandoli più semplici cornici per avvenimenti, ma protagonisti. Il palazzo che fu del Duca Federico è, esso stesso, una delle principali opere d’arte della collezione della Galleria Nazionale delle Marche, collezione che deve tornare in prima linea nei progetti di valorizzazione, con i suoi capolavori internazionalmente noti affiancati a quelli che, più specificatamente, raccontano questo territorio così ricco di storia e cultura. Ed al palazzo e alle sue collezioni, saranno dedicati gli sforzi dei prossimi mesi, con l’ampliamento del percorso espositivo, una maggiore accessibilità, il riallestimento di alcune sale e lo studio di una nuova illuminazione. Ma anche con nuovi progetti di divulgazione, di strumenti di supporto per i visitatori e occasioni di incontro e riflessione sul mondo delle arti visive e non solo. Un nuovo racconto museale più vicino agli utenti, che li coinvolga maggiormente instaurando, con il pubblico della Galleria Nazionale delle Marche, un vero e proprio dialogo.
La nuova policy culturale della Galleria Nazionale delle Marche sarà resa visibile dalla nuova immagine dell’Istituto curata, in collaborazione con l’ISIA di Urbino, dai docenti Leonardo Sonnoli e Irene Bacchi.
FONTE: Press kit Studio Esseci. Testo e foto sono pubblicate per il solo fine di presentare l’iniziativa culturale in oggetto.