IL PROGETTO VirART (Virus-vs-Art) E OLTRE: IL SUCCESSO DELLE MOSTRE VIRTUALI

La Home page del progetto VirART

Il lockdown ha fermato ogni attività, comprese – naturalmente – quelle artistiche. Tante mostre programmate da tempo non hanno neppure potuto aprire i battenti. Altre le hanno dovute necessariamente chiudere.

Personalmente, fra le tante mostre che non ho potuto svolgere nei tempi previsti a causa della “forzata clausura” derivante dalla diffusione della pandemia, ne avevo in programma due davvero particolari: l’antologica dedicata al maestro Mariolino da Caravaggio, il famoso “falsario, come lui stesso firmava i suoi quadri, costata anni di studio e di ricerche con l’amica Elena Saliani, nipote del pittore, e quella del maestro Giorgio Facciocchi, indimenticato artista. Spero di poter nuovamente tornare a riprogrammare. Così pure tutte le altre esposizioni.

In quei giorni, guardando un po’ la televisione per sbollire la delusione, ho assisto a un servizio in cui grandi musicisti, invitando tutti a restare il più possibile a casa, promettendo di diffondere online piccole esibizioni o addirittura concerti ai loro fan usando come “palcoscenico” le loro abitazioni.

Viste anche le ordinanze che opportunamente prescrivevano, sin dall’inizio della pandemia, di non svolgere manifestazioni pubbliche, ho pensato che si potesse offrire agli appassionati un’occasione per visionare i quadri di tanti creativi che, credendo in quei progetti espositivi, hanno realizzato appositamente interessanti pezzi.

 Ho pertanto invitato gli artisti tramite i social a inviare un’immagine di un’opera e la relativa didascalia. Sinceramente pensavo di non avere adesioni. Invece in poche ore la mia posta elettronica è stata piacevolmente “intasata” da foto di dipinti, grafiche e sculture al punto di dovere momentaneamente “chiudere” le adesioni.  

Così è nata “VirArt Virus-vs-Arte”, una mostra sotto forma di video in cui vengono presentati i lavori “esposti” virtualmente commentandoli uno a uno, ricreando così l’atmosfera di un vernissage, purtroppo orfana di quel “contatto umano” che è proprio di queste occasioni. Ma tant’è.

 Il 26 febbraio 2020 la mostra è online. Ma la “vera” sorpresa viene il giorno dopo: più di 500 visualizzazioni! Nasce così l’idea di fare altre rassegne, sia personali, che bipersonali (cioè di due artisti) che collettive. Un progetto che, dunque, è nato per una “reazione emotiva”, si è trasformato in un progetto più ampio che è continuato – e sta continuando – anche dopo il lockdown.