IMMAGINazioni: QUATTRO ARTISTI AL CASTELLO PALLAVICINO-CASALI

Il Castello Pallavicino – Casali di Monticelli d’Ongina fonte immagine Wikipedia commons

MONTICELLI D’ONGINA. S’intitola “ImmaginAzioni” la mostra promossa, dal 19 ottobre (inaugurazione alle 10 con presentazione di Simone Fappanni e, a seguire, un convegno letterario condotto da Nicola Bergamaschi di Edizioni We) al 3 novembre, con aperture nei giorni 19, 20, 27 ottobre e 3 novembre (in questa giornata è prevista la tradizionale manifestazione legata a San Martino), in altri giorni solo per appuntamento per gruppi e scolaresche, presso il Castello Pallavicino – Casali di Monticelli d’Ongina. La rassegna, ad ingresso libero, è promossa dal Gruppo Mostre Onlus e dall’Associazione “Noi dell’Arte”.

L’antico edificio conserva la cappella famosa Cappella di Bonifacio Bembo che propone un ciclo affrescato quattrocentesco, di inestimabile fattura.

La decorazione, commissionata dal vescovo di Lodi, Carlo Pallavicino, risale al 1460. Il ciclo presenta diversi episodi sacri, tra cui San Giorgio ed il Drago, l’Ultima Cena, la Crocifissione, e il ritratto dello stesso Carlo Pallavicino. Il prof. Vittorio Sgarbi ha ipotizzato che Leonardo abbia visto il ciclo monticellese.

Un dipinto di Mario Ghizzardi

La Cappellina è visitabile, su prenotazione, da singoli, gruppi e scolaresche con guide specializzare.

La Rocca, come viene affettuosamente chiamato l’edificio dagli abitanti del paese, ospita anche l’Acquario ed al Museo Etnografico e del Po, siti al piano terra e nelle cantine del Castello.

«Si tratta – spiegano i presidenti dei due sodalizi, rispettivamente Albino Casarola e Maria Daolio, di una rassegna composita in cui ogni artista espone una ventina di opere». Possiamo pertanto definirla una esposizione che comprende ben quattro personali degli artisti Mario Ghizzardi, Adriana Montali, Giorgio Roncon e Giuseppe Trentacoste.

Nato a Sabbioneta, Ghizzardi torna a dipingere dopo una intensa vita lavorativa e una triennale a Milano. Riparte dal colore e dalle emozioni che esso suscita. Inserito nell’Atlante dell’arte Contemporanea della De Agostini, e nel Catalogo dell’arte Moderna di Cairo, ha partecipato, su invito, ha diverse collettive e ha tenuto personali di successo, l’ultima presso il Palazzo della Cancelleria Vaticana. 

Un’opera di Montali

Montali è nata a Mezzano Superiore, in provincia di Parma. Ha frequentato l’Istituto Statale “Paolo Toschi” di Parma dove ha conseguito la Maturità artistica delle Arti Applicate. Ha partecipato ed esposto nell’ambito di concorsi e collettive e ha tenuto fortunate personali. Ha coniato un termine che la rappresenta: “Realmenteastratto”.

Roncon nasce a Contarina. Negli anni Sessanta si trasferisce a Modena.

Un quadro di Roncon

Si è confrontato con la pittura dal vero e ha approfondito varie tecniche esecutive, trovando la propria dimensione estetica in un dialogo con la metafisica di Giorgio de Chirico ma anche con il surrealismo.

Ha esposto con successo in Italia e all’esterno conseguendo positivi consensi.

Trentacoste, nato e residente a Firenze, è un artista autodidatta che ha esposto, con successo, in Italia e all’estero. «La mia tecnica – afferma – è basata sull’utilizzo di sacchi di juta che, in precedenza, contenevano caffè, tabacco o cacao: piegando questi sacchi creo bassorilievi.

Attraverso la mia manualità e le diverse piegature, che non seguono una precisa logica, faccio in modo che i timbri di provenienza rimangano in vista, cosicché il fruitore della mia opera possa conoscere il vissuto e il percorso del sacco, aggiungendo, così, un valore aggiunto».

L’omaggio a Klimt di Trentacoste