IMMAGINI E PAROLE DELLA SHOAH: CONFERENZA SULL’OLOCAUSTO E LE DEPORTAZIONI ALLA SALA DELLE CARIATIDI

Campo di concentramento di Auschwitz, vialetto Campo nazista Auschwitz, Polonia 1945. Ingresso dopo la liberazione, attrezzature lasciate in primo piano dalle guardie. Credit Bundesarchiv, B 285 Bild-04413 / Stanislaw Mucha / CC-BY-SA 3.0, immagine tratta da Wikipedia

SALSOMAGGIORE TERME. In occasione del finissage della mostra documentale “Punti di luce. Essere una donna nella Shoah” dello Yad Vashem di Gerusalemme, allestita alla Sala Civica Mainardi e composta da trenta pannelli in cui vengono proposte le storie di donne comuni che hanno avuto la sventura di attraversare un’esperienza terribile come quella dell’Olocausto, l’amministrazione comunale e l’Associazione 365volte donna, in collaborazione con la sezione locale dell’Anpi, promuovono la conferenza, ad ingresso libero, “Immagini e parole della Shoah” che Simone Fappanni terrà presso la Sale delle Cariatidi il 5 febbraio alle ore 16.30. Il relatore ha curato numerose mostre dedicate a questa tragica pagina di storia e scritto diversi volumi sull’argomento.

La conferenza, di carattere seminariale, quindi aperta
anche a chi non ha alcuna preparazione specifica sull’argomento, intende ripercorrere, attraverso slide, le tappe fondamentali della Shoah quale ricordo di una pagina buia e complessa di storia che però non va assolutamente  dimenticata. Le immagini storiche, accanto a quelle di dipinti eseguiti da deportati e da ex deportati, accanto all’approfondimento di alcune parole chiave, quali ad esempio: “deportazioni”, “lager”, “baracche” “leggi raziali”, “forni crematori”, vogliono introdurre il grande pubblico in una vicenda su cui non deve mai calare il silenzio.

Nell’occasione il relatore presenterà il volume, da lui curato, “Sguardi interdisciplinare fra Shoah e deportazioni”,  che presenta una serie di saggi e studi interdisciplinari sulla Shoah e le deportazioni nell’intento di offrire percorsi di approfondimento, “a più sguardi”, su avvenimenti che hanno profondamente cambiato la storia e che, proprio per questo, non vanno assolutamente relegati al silenzio. L’immagine di copertina è di Alberto Besson.

La locandina della conferenza