
BOLOGNA. Mercoledì 5 febbraio 2025 alle ore 20, a Palazzo Vizzani, sede dell’associazione bolognese Alchemilla, apre al pubblico In Our Real Life, mostra personale dell’artista olandese Jason Hendrik Hansma, a cura di Gabriele Tosi. L’evento espositivo è promosso da Alchemilla e realizzato nell’ambito di ART CITY Bologna, programma di mostre, eventi e iniziative promosso dal Comune di Bologna, in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera.
La distinzione tra natura e città si dissolve. I fiumi invadono le cantine, il vento scardina le finestre, il fuoco brucia le porte. La terra danza e forse la Garisenda crolla. I luoghi chiusi fanno paura. La ricerca di Jason Hendrik Hansma (Lahore, Pakistan, 1988; vive a Rotterdam) esplora l’interstizio e il liminale. Pescando da un’ampia gamma di riferimenti e materiali, il suo lavoro affronta gli standard architettonici, culturali e fisici pensando come l’opera d’arte agisca fuori dalle norme. Per l’artista, una fotografia può essere realizzata nel corso di mesi, un’intera mostra può svolgersi in spazi di transizione come corridoi, soglie o davanzali. Nel suo lavoro il linguaggio, e la perdita di esso, gioca un ruolo chiave per riconsiderare i mezzi che utilizziamo per collocarci nel mondo, con e attraverso gli altri.
In mostra, il pubblico potrà vedere – per la prima volta in Italia e per la prima volta insieme in assoluto – i due video realizzati nell’ambito di In Our Real Life, progetto che raccoglie filmati amatoriali che catturano elementi naturali come l’acqua e il fuoco abbattersi con forza contro architetture di tutto il mondo. La componente sonora dei due video, centrale nella resa emotiva dell’opera, è firmata rispettivamente dai compositori Kelman Duran e Ssaliva. Per Hansma, il lavoro chiama in causa una prospettiva di controllo legata ai mezzi visivi che raccontano il reale: “Attraverso uno scraping manuale ho raccolto video da fonti amatoriali che sono stati caricati online con una sintassi di tag e metadati. Questa lunga operazione mi ha portato a riflettere sulla traduzione e sull’eccesso di nominazione nella prospettiva di Walter Benjamin, sull’imposizione del linguaggio come mezzo di controllo. Queste raccolte sembrano più dei ‘flussi’ di partecipazione con l‘‘innominabile’, o con ciò che ‘non può essere nominato’ perché attraversato da una trasformazione continua. Forse ci sono cose nelle nostre vite troppo ‘reali’ per essere assegnate a una categoria fissa e a una denominazione“.
In Waves l’artista olandese raccoglie video di mareggiate da tutto il mondo: Saint Malo in Francia, Koh Lanta in Thailandia, Montevideo in Uruguay e altri 50 luoghi si uniscono in un montaggio che restituisce i singoli eventi come manifestazioni di un’unica onda anomala. La colonna sonora di Kelman Duran amplifica l’ipnosi dell’osservatore di fronte al mare che assorbe l’architettura.
Una versione rallentata di “Close to You” di Rihanna (2016), del DJ belga Ssaliva, è invece la colonna sonora di Embers, in cui il montaggio è dedicato agli incendi boschivi. Dall’Australia al Marocco passando per diversi luoghi sconosciuti, lo sguardo attraversa le ceneri di un fuoco che sembra estendersi all’infinito.
fonte press kit I. Guzman uf stampa