IN UN LIBRO LA STORIA DELLA “SPALLIERA” INCOMPIUTA DEL GIUDIZIO UNIVERSALE

Perino del Vaga (1501-1547) basamento in arazzo per il Giudizio universale, part.

ROMA. La spalliera del Giudizio universale: nella Galleria Spada, a cura di Barbara Agosti e Silvia Ginzburg, appena uscito per Officina Libraria, è un volume di notevole interesse in quanto ricostruisce una vicenda artistica davvero singolare.

Nel 1542 papa Paolo III Farnese, d’intesa con Michelangelo, incaricò Perino del Vaga (1501-1547) di concepire un basamento in arazzo per il Giudizio universale appena affrescato sulla parete d’altare della cappella Sistina.

La «spalliera» di Perino non fu mai portata a compimento: il modello dipinto su tela, rimasto in Vaticano, ricomparve negli anni trenta del Seicento a Imola, dove il cardinale Bernardino Spada lo comprò, per poi collocarlo nel suo palazzo romano, oggi sede della Galleria Spada, nella quale si conserva.

Subendo un radicale mutamento di destinazione, l’opera venne quindi montata nello studio del cardinale, con funzione di fregio, in alto su una delle pareti, e integrata con repliche ordinate a artisti francesi e italiani per completare l’allestimento.

Il libro offre, per la prima volta, un’analisi approfondita e ampiamente illustrata della spalliera del Giudizio, indagando le vicende storiche della tela e mettendo in luce il particolare significato di questa invenzione nel percorso di Perino e nel serrato dialogo che per tutta la vita egli intrattenne con il mondo creativo del Buonarroti.

Emergono da questo episodio l’importanza riservata da Michelangelo alla componente ornamentale, apparentemente antitetica alla dimensione eroica che ha segnato la riscoperta della sua figura e della sua opera, e il ruolo decisivo giocato da Perino nella trasmissione alla successiva generazione di artisti di una lezione michelangiolesca fil-trata da altri modelli e non passivamente imitata.

La consistente fortuna dell’invenzione della spalliera tra XVI e XVII secolo viene seguita attraverso l’esame, sin qui insondato, di un gruppo di disegni di mano di vari artisti, ricostruendo sequenze di derivazioni che ne attestano il successo ancora in piena età barocca, come mostra il caso di Pieter Paul Rubens.

Il volume include infine un consistente regesto di fonti e documenti, editi e inediti, relativi all’ultimo decennio di attività di Perino, che aiuta a inquadrare l’impresa della spalliera entro la stagione tanto straordinariamente prolifica, e carica di conseguenze, trascorsa nella Roma farnesiana.

NOTA. Testo e foto: courtesy of Uf. stampa Officina Libraria

PER UN PROFILO dell’artista: Perino del Vaga in New York Collections