
LODI. Folla all’ex Chiesa dell’Angelo all’inaugurazione della “Forza della Donna”, la collettiva dei Soci dell’Acav, il sodalizio di Codogno presieduto dall’infaticabile Emma Azzi, curatrice dell’evento. In apertura sono intervenuti l’Assessore Pari Opportunità Manuela Minojetti, l’Assessore alla Cultura Francesco Milanesi, la Presidente dell’Associazione contro la violenza sulle donne “La Metà di Niente”, Paola Metalla e la Direttrice del Caring Community, Daniela Zuffetti. Dopo gli interventi istituzionali il critico Simone Fappanni e il pittore Arduino Quintini hanno presentato le opere; Fappanni soffermandosi sulla storia dell’Acav, che quest’ano festeggia il ventennale di attività all’insegna dell’impegno artistico e sociale, con attività svolte in collaborazione con diversi Enti e presso alcune Rsa, Quintini sulla femminilità nella storia delle Beaux-Arts. In esposizione, fino al 23 marzo (orari di apertura: da martedì a domenica dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 18,00, ingresso libero), si possono ammirare le opere di Ivana Enny, Laura Pedrini, Nicoletta Merlo, Imad Al Chamali, Gabriella Grazzani, Caterina Mariani, Arduino Quintini, Cristina Groppelli, Arianna Bianchi, Stefania Strano, Anna Josè Buttafava, Natalia Shchedrova, Roberto Patola, Mela Andena, Nicoletta Reinach Astori, Alda Grossi, Ambrogio Ferrrari, Bendetta Martini, Maria Peverali, Maria Camilla Rita Rap, Giuseppe Torresani, Emma Azzi, Mayra Castellon Barrientos, Marisa Bellini, Elena Bianchi e Stefania Beduschi. Accanto ad essi, sono ospitati sei artisti adolescenti: Agata e Gilda Savoldi , Lorenzo e Carlo Colombi , Eugenio Riboldi e Giulia Olivieri di Piacenza. Negli spazi di Via Fanfulla 22 si possono ammirare i dipinti, le grafiche, le fotografie, le installazioni e le sculture di un sodalizio che fa della sperimentazione un punto nodale della propria ricerca espressiva pur nel rispetto di stili e tecniche alquanto eterogenee. Nelle oltre quaranta opere esposte nello spazio lodigiano si osserva, inoltre, una notevole varietà tematica che consente di apprezzare declinazioni creative varie e intriganti che spaziano dalla figurazione, da quella tradizionale legata anche al paesaggio e al territorio, a quella più moderna, con l’impiego di materiali di recupero e materiali eterogenei, a percorsi che guardano felicemente alla surrealité e lambendo persino misure astratte e informali, a conferma delle molteplici visione del reale, e della “forza della Donna” in particolare, espresse dai protagonisti di questa collettiva.