INAUGURATA CON SUCCESSO L’ANTOLOGICA DI MONTALI IN SAN FRANCESCO

Fappanni, Montali e Tagliavini (PH courtesy of Fausto Franzosi)

GUASTALLA. E’ stata inaugurata con successo, nei giorni scorsi, l’antologica di Adriana Montali nella suggestiva Chiesa di San Francesco in Guastalla. La retrospettiva s’intitola “Vibranti atmosfere” e raccoglie un’ampia scelta di opere che ne ripercorre idealmente il percorso di questa eclettica creativa. Durante il vernissage, introdotto dall’assessore alla cultura, Fiorello Tagliavini, che ha portato il saluto del sindaco, Paolo Dallasta, successivamente intervenuto per visitare personalmente l’allestimento, il critico Simone Fappanni ha presentato le opere invitando i presenti, prendendo a prestito il celebre adagio di Enzo Mainardi, definito da Filippo Tommaso Marinetti “il Futurissimo”, a “vedere la musica e ascoltare i colori”, lasciandosi, cioè, sedurre dal fascino dei quadri proposti. Fra i presenti all’ouverture, Maria Daolio, presidente di “Noi dell’Arte” e infaticabile promotrice di eventi, Giuseppe Landini, anch’egli sensibile organizzatore di momenti culturali, il giornalista e reporter Antonio Lecci, che ha curato un servizio su TV Reggio, il giornalista Massimiliano Ranellucci, e Maura Agosta di “Arte a parte”, che si è occupata di realizzare la cartellonistica pubblicitaria verticale in formato gigante.

L’artista ha voluto ringraziare, oltre ai presenti e all’amministrazione comunale, Mauro Zecchi per aver curato i rapporti con l’Ufficio cultura, Fausto Franzosi, reporter ufficiale  per gli eventi riguardanti il Comune di Guastalla che ha scattato le foto dell’inaugurazione  e quanti, con il loro operato, hanno contribuito alla migliore realizzazione dell’evento.

Nata a Mezzano Superiore, paese in provincia di Parma, Montali fin da giovane ha avuto la necessità di disegnare e di trasporre su carta le sue sensazioni. Ha frequentato l’Istituto Statale “Paolo Toschi” di Parma dove ha conseguito la Maturità artistica delle Arti Applicate. Si è dedicata alla ritrattistica su materiale cartaceo utilizzando varie tecniche che spaziano dalla grafite alle matite colorate, al carboncino, alla sanguigna, all’acquerello e alla penna a sfera.

Dopo un’esperienza ventennale come Educatrice delle Attività artistiche in una scuola Infanzia del suo paese natale e in concomitanza con il Lockdown imposto nel periodo pandemico, ha maturato la necessità di riproporsi come artista affrontando una nuova sfida: l’utilizzo del gesso su tela cimentandosi nell’astratto e nell’informale lavorando in studio e preferibilmente, quando la stagione lo consente, all’aperto per essere più in simbiosi con la Natura.

Fappanni, Montali, Daolio e Landini (PH courtesy of Fausto Franzosi)

Ha partecipato ed esposto nell’ambito di concorsi e collettive e ha tenuto fortunate personali. Ha coniato un termine che la rappresenta: “Realmenteastratto”.  Fa parte del gruppo “Noi dell’Arte”, di cui è art director la già menzionata Maria Daolio.

«Le mie opere – spiega – raccontano il mio mondo creativo ricco di suggestioni dove la Natura e l’Universo sono protagonisti in modo assolutamente presente con atmosfere che possono sembrare improbabili ma che invece ho veramente vissuto in prima persona.

Le mie opere astratte e informali regalano momenti di intimità da condividere con l’osservatore,  dove non necessariamente vengono riprodotti luoghi in maniera riconoscibile come nel figurativo, ma immagini nate dalla mia emotività interiore. Questo avviene anche per quanto riguarda il Sacro che affronto in modo materico ed evocativo. O per la collezione GEO Collection realizzata su supporti cartacei con l’ausilio di inchiostri e pastelli a olio.

L’invito che propongo al mio Pubblico è quello di guardare OLTRE l’apparenza, oltre la tela che non chiudo mai in cornici, lasciandola libera di esprimere tutto il suo potenziale, valicando i confini della stessa per fondersi con l’altrui sguardo e l’altrui pensiero.

Uno scorcio della mostra (PH courtesy of Fausto Franzosi)

Mi piace pensare che la mia Arte riesca a interagire emotivamente con i fruitori della stessa in modo che possano addentrarsi nel messaggio  e spirituale e amorevole che ho per la Natura e lo facciano proprio».

«Un’incessante ricerca espressiva – scrive Fappanni nella brochure che accompagna la rassegna – condotta secondo una precisa volontà di conciliare reale e immaginario, spinge Adriana Montali a dare vita a opere piacevolmente sospese fra materialità plastica e simbolismo mimetico.

Ne discende un’esperienza artistica in cui la natura, intesa come natura vegetale e natura umana, si fondono in maniera armonica, andando a toccare profondamente l’osservatore che ne rimane immediatamente affascinato.

Le opere di Montali sono, infatti, il risultato di una complessa quanto affascinante ricerca che parte dall’io e si estrinseca secondo tecniche e modalità compositive che spaziano agilmente dal realismo all’astrazione, lambendo persino l’informale, soffermandosi su aspetti anche minimi, eppure fondamentali, dell’esistenza. Si tratta, quindi, di un intrigante iter meta-narrativo in grado di suscitare sensazione ed emozioni profonde».

La mostra è visitabile gratuitamente nei weekend fino al 18 agosto dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00, anche a ferragosto.