INAUGURATA LA COLLETTIVA PAESAGGI D’INCANTO AL CASTELLO PALLAVICINO-CASALI

Gli espositori posano davanti all’ingresso della Rocca

MONTICELLI D’ONGINA. «Il paesaggio è uno stato d’animo». Si è aperta con questa celebre frase del pensatore svizzero Henri Frédéric Amiel la mostra collettiva “Paesaggi d’incanto” allestita al Castello Pallavicino – Casali dal Gruppo Mostre in collaborazione con l’amministrazione comunale. Dopo il saluto dell’assessore Cassandra Degani, il presidente del sodalizio piacentino, Albino Casarola, ha sottolineato come questa esposizione rappresenti «la ripresa degli appuntamenti culturali che si terranno in Rocca».

La rassegna comprende un centinaio di opere eseguite da Andrea Casarini, Raffaella Chezzi, Giuliano Giuliani, Romilde Marcante, Maura Salsi, William Tosi, Cristina Vecchi, Claudio Guatteri, Romano Salami, Giovanni Conti, Roberto Dellanoce, Riccardo Bozuffi, Marinella Ferrero, Enrica Groppi, Mirella Valenti, Giuseppe Torresani e Romano Castignoli.

«L’idea di fondo di questa mostra – ha detto il curatore, Simone Fappanni – nasce dalla constatazione che numerosi soggetti paesaggistici presenti a qualsiasi latitudine cronologica e culturale non sono sempre e comunque distinguibili in soggetti realisti e soggetti tendenti all’astrazione o persino all’informale e al concettuale. Infatti, in numerosi quadri il paesaggio non assume soltanto una strutturazione e una valenza strettamente figurativa.

Si colloca, infatti, ben oltre la mera raffigurazione oggettuale, caricandosi di significati e significanti che vengono a tradursi in metafore espressive che spesso non necessitano neppure d’essere spiegate tanto sono evidenti e palesi anche a un occhio inesperto.

Ad esempio, la dimensione esistenzialista connota parecchi scorci d’intonazione romantica, tanto che la rappresentazione della natura discende direttamente dalla concezione che l’artista ha della natura stessa, ora evocandola come madre protettiva, ma non di rado raffigurandola come matrigna crudele, quasi di memoria leopardiana.

Si tratta, dunque, di un soggetto infinito, sempre in divenire, tanto che anche oggi si possono riscontrare “traduzioni” creative di esso veramente interessanti che spesso offrono un affresco dell’evoluzione a cui determinati scorci vanno incontro e, con essi, le comunità che animano questi spazi». In esposizione si possono ammirare una scelta di dipinti di veri e propri “specialisti” del paesaggio. La mostra è visitabile gratuitamente nei weekend e, per scolaresche e gruppi, per appuntamento, in altri giorni e orari.