BARI SARDO (NU). ”Un mondo arcaico di purissime costruzioni geometriche, di millenari silenzi, ma anche di brulicanti scorci di macchia mediterranea, d’inebrianti profumi di erbe e ginepri, di ombrosi ulivi, frutti e sapori che, uniti allo splendore del mare, costituiscono uno dei luoghi più belli del pianeta“. Così Jorge Eduardo Eielson (Lima, 1924 – Milano, 2006) descriveva Bari Sardo, il paese del suo compagno, l’artista Michele Mulas, buen retiro delle estati in una casa in campagna, lontano dalla frenesia delle grandi città internazionali dove li portava il loro lavoro, New York, Parigi, Milano, Lima.
Nel segno di Jorge Eielson, di cui ricorre il centenario dalla nascita, e che riposa nel cimitero locale per sua espressa richiesta, la località turistica di Bari Sardo ha finalmente il suo spazio espositivo: il MAB, Centro Culturale d’Arte, che si è inaugurato il 15 giugno scorso in concomitanza con la manifestazione Cortes Apertas.
Il MAB nasce grazie alla volontà dell’amministrazione comunale, del sindaco Ivan Mameli, della vice sindaca Fabiana Casu e dell’assessora alla cultura Maria Francesca Uda, che, insieme all’associazione culturale EIA Factory, presieduta da Nicoletta Zonchello, che si è aggiudicata il bando per la gestione dello spazio, hanno dato vita a questo progetto che ha come obiettivo valorizzare l’arte contemporanea locale, l’incontro tra arte e artigianato e in particolare la Fiber Art, serate di cinema all’aperto e incontri con scrittori e scrittrici.
Situato in vico III Trento, nel centro storico del paese, l’antico edificio si appresta a divenire un centro pulsante di creatività artistica nel solco della Fiber Art, di cui Jorge Eielson è stato un esponente a livello internazionale.
All’artista, che ha contribuito a trasformare l’arte dei nodi e delle trame in un potente mezzo espressivo, è stata dedicata la mostra inaugurale del MAB, INTRICATO. Legami e intrecci contemporanei, a cura di Caterina Ghisu e Nicoletta Zonchello, che vede la partecipazione di esponenti della Fiber Art dal respiro internazionale: Cenzo Cocca, Nietta Condemi De Felice, Tiziana Contu, Maria Grazia Medda, Mabi Sanna, Franca Sonnino, Paulina Herrera Letelier e Carolina Melis, queste ultime in collaborazione con il laboratorio Mariantonia Urru di Samugheo.
La tessitura, il ricamo e gli intrecci, che hanno svolto un ruolo centrale nella costruzione dell’identità della cultura materiale dei popoli, conservano in Sardegna una forte immanenza, legata non solo al loro aspetto pratico, ma all’invenzione di una forma di comunicazione divenuta una lingua comune delle piccole comunità: una koiné di cifre e simboli, tenuta insieme dalle fibre, tramandata di generazione in generazione. Nelle trame, nei disegni e nei colori dei tessuti sardi si leggono storie identitarie di queste comunità, unitamente ai legami familiari, alle credenze popolari, ai riti magico propiziatori che si fondono con la religione.
Con la mostra INTRICATO. Legami e intrecci contemporanei, il MAB di Bari Sardo mette in luce il valore e l’importanza di una pratica artigianale tradizionale divenuta una forma d’arte contemporanea, in grado di raccontare l’incontro tra storie antiche e nuove, attraverso l’uso di tessuti e filati che spesso si accompagnano a corde, carte, fili di metallo, elementi vegetali, materiali di risulta, per dare vita a installazioni, tessiture con materiali flessibili, assemblaggi di materiali su strati cuciti, lavorati con l’uncinetto e con fili di metallo, a maglia, con strisce di tessuto e filati, ricami. A questi si aggiunge, spesso in combinazione, la complessità delle differenti tecniche sperimentate nell’uso dei filati e dei tessuti come l’annodatura, l’attorcigliamento, l’intreccio, l’arrotolamento, la pieghettatura, la legatura, il ricamo.
La mostra Intricato. Legami e intrecci contemporanei sarà visitabile tutti i giorni dal martedì alla domenica dalle ore 17 alle 20, e resterà aperta fino al 1 settembre 2024.
MAB vico III TrentoBari Sardo (Nu)