BIOGRAFIA. Nasco a Milano nel 1963, mi diplomo e poi per un anno mi trasferisco in Canada per ammirare la natura selvaggia con i suoi colori e suoni e per immergermi in una cultura diversa. Negli anni scopro la passione per il disegno e la pittura che mi aiutano ad evadere dalla quotidianità.
Mi diletto nei primi ritratti sia ad acrilico che a pastelli e poi vengo assorbita completamente dalla pittura a olio sia con pennelli che spatola, da qui i miei primi dipinti di nature morte e successivamente paesaggi.
Nel mio percorso vengo affiancata da maestri che, oltre a trasmettermi il loro sapere, mi spingono a dare spazio al mio essere e a catturare la luce vitale nelle mie opere.
Ho esposto a Ghedi, Budapest, Cremona, Gambara, Genivolta, Albino, Villa Badia e Manerbio.
Internet: https://www.pitturiamo.com/it/pittore-contemporaneo/isabella-macchi-2539.html
Facebook: isabella Macchi
Istagram: isabella macchi_art
BIBLIOGRAFIA. Catalogo mostra Angeli tra cielo e terra – Ghedi 2014; Catalogo mostra Maria donna tra le donne – Ghedi 2015; Catalogo mostra Volti della misericordia – Ghedi 2016; Catalogo IO ARTE 2016/2017 Catalogo BUDAPEST art expo biennale italiana 2019
STILE. «La ricerca creativa di Isabella Macchi si nutre di una sincera e avvincente ricognizione negli infiniti sentieri della luce vitale della natura.
Un iter compositivo, questo, che si sostanzia in atmosfere tattili e visive di sicura presa emotiva ed emozionale, in seno alle quali si legge una prossimità empatica nei confronti di ciò che viene rappresentato.
Una pittura, quella della nostra artista, che diventa meta-rappresentazione laddove il paesaggio si fa ricordo e memoria, traduzione onirica estremamente coinvolgente nella quale perdersi ad libitum.
Inoltre, elemento non secondario, in questi lavori si osserva un accurato studio prospettico che procede nel segno di un’impaginazione nella quale il punto focale diventa il fulcro dell’intero pezzo, connotato da una spazialità che pare dilatarsi non solo dentro ma anche e soprattutto oltre lo spazio fisico del quadro.
A dominare, in alcuni pezzi, è addirittura il gioco delle ombre, che rimanda alla fisicità degli elementi paesaggistici che vengono definiti ora in punta di pennello ora in seno a lavature che si spandono a raggiera lungo il filo dell’emozione pura trasponendo, con bella apertura immaginativa, scorci suggestivi, a cui si uniscono altrettanti composizioni floreali.
Un insieme che diventa esperienza espressiva profonda». (Simone Fappanni)
GALLERIA. Di seguito vengono proposti venti quadri, appositamente selezionati dall’artista, che ne evidenziano l’ampia ricerca creativa.