ISOLE: INCISIONI DI LUCIANO PEA AL MUSEO DELLA STAMPA

Un’opera in mostra

SONCINO. E’ stata inaugurata, nel giorni scorsi, presso il Museo della Stampa – Centro Studi Stampatori Ebrei Soncino, alle ore 17.30 circa, in diretta Facebook sulla pagina del Museo, la mostra “Isole” dell’artista bresciano Luciano Pea, a cura di Francesca Perotti, Conservatore del Museo.Luciano Pea nasce a Gottolengo (Bs).

Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, e diviene docente  di incisione e tecniche pittoriche presso la LABA, Libera Accademia di Belle Arti di Brescia. Dalla fine degli anni ’80 del secolo scorso, tiene esposizioni in ambito nazionale ed internazionale.

Tra le città sede delle sue esposizioni, Soncino, Brescia, Milano, Firenze, Piacenza, Sulmona (Aq), Isernia, Passau, in Germania, Tokyo, in Giappone, Ankara, in Turchia, e in Messico. Fornisce contributi artistici ad eventi culturali e collabora con istituzioni museali come il Museo della Stampa di Soncino, il Museo di Santa Giulia e la Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, il Palazzo Todeschini di Desenzano del Garda (Bs) e il Gabinetto di Stampe Antiche e Moderne di Bagnacavallo (Ra).

L’artista Luciano Pea

Le sue opere sono presenti in numerose pubblicazioni, cataloghi e libri d’arte. Luciano Pea vive e lavora a Brescia.Il titolo della mostra “Isole” ha un significato metaforico e rimanda ad una molteplicità di immagini ed interpretazioni differenti. Le “Isole” di Luciano Pea sono percezioni, sensazioni di isole.L’ isola reale come luogo in cui ritrovare la pace e l’equilibrio interiore. ” L’isola mitica, come la terra remota, sconosciuta del mito di Iperborea.  L’ isola leggendaria del mito di Atlantide, che si è inabissata nelle profondità del mare. L’isola felice, meta irraggiungibile dell’Utopia di Thomas More. L’isola della salvezza dopo il naufragio del Robinson Crusoe dello scrittore inglese Daniel Defoe. L’isola immaginaria, “l’isola che non c’è” di Peter Pan. E prendendo spunto dalla realtà, da temi e soggetti che appartengono al mondo reale, ci immergiamo in un mondo astratto, onirico, metafisico e surreale.

Tra le incisioni, l’ opera commissionata dal Past President del Rotary Club Valle Sabbia Centenario, Giovanni Raccagni, e l’opera “Menhir”, che potrebbe rappresentare, in quanto “hic et nunc” del tempo presente, un anello di congiunzione tra  il passato, con la nostra storia, le nostre radici, e il futuro, incerto, misterioso, ancora da scoprire. 

La mostra sarà visitabile su richiesta, contattando il numero 0374.83171, sino al 30 maggio.

AUTRICE: FRANCESCA PEROTTI