
di Henri de Toulouse-Lautrec del 1891, fonte Wikipedia
PESCAROLO ED UNITI. Mercoledì alle 21, in Sala Camozzi (Piazza Garibaldi 52, Cassa Padana), l’amministrazione comunale, la Biblioteca comunale in collaborazione con Pro Loco, propone una conferenza, ad ingresso libero, sulla Belle Époque. A parlare di questo affascinante periodo storico, compreso fra il 1895 e il 1914, è stato invitato l’insegnante, critico e storico d’arte Simone Fappanni, che il 23 marzo guiderà la visita alla mostra dedicata ai grandi artisti di questo fortunato momento allestita a Palazzo Martinengo. «La gita, spiega l’assessore alla cultura, Marta Fiammetti, prevede anche la scoperta dei tesori del Museo di Santa Giulia, del Brixia, ovvero il Museo Archeologico di Brescia Romana, sito dell’Unesco, e del centro storico, attualmente è sold out, ma è aperta una lista d’attesta per chi fosse interessato a partecipare, in caso di eventuali rinunce. Per segnalare la propria disponibilità, è sufficiente contattare la Biblioteca al numero 0372836012, interno 6». «La rassegna a Palazzo Martinengo – aggiunge Fappanni – propone ben ottanta opere che documentano il fervente clima sociale e culturale della Parigi dell’ultimo quarto del XIX secolo, un periodo di prosperità che, seppure è durato una quarantina d’anni, ha inciso profondamente nella storia del costume. Complice la fiducia nei grandi progressi della tecnica, che fra l’altro stavano trasformando una parte significativa della Ville Lumière e nelle sorprendenti scoperte scientifiche, la capitale francese è stata il fulcro di un momento che ha positivamente investito i più diversi campi della creatività, come documenta l’esposizione bresciana che accoglie non soltanto dipinti, ma anche altri manufatti. In questo clima culturale, fra gli eleganti boulevard, i sontuosi soggiorni dell’alta borghesia, i frequentatissimi teatri e i caffè, dove fra semplici avventori s’incontravano e discutevano animatamente intellettuali di ogni estrazione, si afferma un’arte caratterizzata da un’inimitabile raffinatezza. Alfieri di tutto questo, e testimoni in presa diretta di questo sommovimento, sono “les Italiens de Paris”, secondo la bella definizione di Diego Martelli, ovvero quei grandi pittori italiani che all’ombra della Tour Eiffel hanno trovato fortuna grazie al loro incredibile talento. Fra questi i più celebri sono Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis, Federico Zandomeneghi, Vittorio Corcos e Antonio Mancini».