LA DECOLONIZZAZIONE NELLE OPERE DI MADU ALLA FONDAZIONE MUDIMA

John Madu, Chivalry is Dead 2, 2022, Acrylic on canvas, 227×190 cm

MILANO. Qual è il rapporto tra l’Occidente e l’Africa? Cosa accade in quel continente dopo la decolonizzazione? Lo esplicita molto bene con i suoi dipinti monumentali dai colori vibranti e audaci John Madu, uno degli artisti più significativi dell’arte contemporanea africana nella mostra allestita a Milano alla Fondazione Mudima

Questi i dettagli desunti dal comunicato stampa.
Attraverso un ampio uso di citazioni che attingono alla storia dell’arte occidentale, alla mitologia africana e alla cultura popolare, Madu naviga tra tradizione e modernità, tra immaginazione e realtà, aprendo spazi di riflessione sul rapporto storicamente ineguale tra Africa e Occidente.Con la personale “John Madu. The Year of the Masque”, la Fondazione Mudima di Milano presenta per la prima volta in Italia, fino all’8 luglio 2022, la produzione recente di una delle personalità più significative di quella nuova avanguardia di artisti che dà attualmente forma e voce all’arte contemporanea in Nigeria e nella più ampia regione dell’Africa occidentale.
Un’avanguardia che, collettivamente, attraverso la ritrattistica e la figurazione, smantella i costrutti razziali negativi e celebra gli uomini e le donne di colore con uno sguardo fiducioso e assertivo e che, nel lavoro di Madu, trova una disamina critica del rapporto storicamente ineguale tra Africa e Occidente e del processo di decolonizzazione.
 
sedici dipinti in mostra, tutti di dimensioni monumentali, con la loro tavolozza audace e vibrante, conducono con ironia il pubblico a una maggiore consapevolezza su temi quali le difficoltà economiche e politiche derivanti dalla decolonizzazione e da una leadership corrotta e inefficace, la brutalità della polizia, il tribalismo. Temi apparentemente di politica interna ma in larga parte conseguenze dell’ipocrisia e dell’ambiguità con cui i paesi Occidentali hanno condotto il processo di indipendenza di questa parte del mondo.
È proprio a tale ambiguità che si riferisce la “maschera” citata nel titolo della mostra, quale simbolo della duplicità e delle contraddizioni che caratterizzano le situazioni della vita umana.
 
Nel lavoro di John Madu, tali argomenti sono trattati attraverso un ampio uso di simboli e allegorie: agli spazi domestici, agli oggetti di uso comune, ai soggetti colti in momenti di quotidianità, l’autore attribuisce significati nascosti che nell’osservatore deflagrano in un senso di straniamento. Stesso effetto sortiscono la grande attenzione riservata ai dettagli – le opere d’arte meticolosamente riprodotte negli interni da lui ritratti -, l’accostamento surreale dei colori, le citazioni attinte dalla storia dell’arte occidentale, dalla mitologia africana e dalla cultura popolare, che consentono all’artista di navigare senza soluzione di continuità tra tradizione e modernità, tra immaginazione e realtà.
 
“Nel complesso – scrive Oliver Enwonwu nel suo testo in catalogo – l’arte di John Madu racconta la storia e documenta il presente, offrendo uno sguardo unico sulle opportunità del futuro. In effetti, il nostro è un tempo di rapido progresso tecnologico e innovazione, massiccia espansione urbana alimentata dalla crescita economica, dal materialismo, dallo sfruttamento, così come da mali tra cui la gentrificazione, la schiavitù moderna e la stratificazione sociale. Mentre poggiamo il nostro sguardo sulle storie pittoriche di Madu, siamo costretti a contemplare la nostra stessa esistenza mentre negoziamo il nostro posto in un mondo sempre più globalizzato”.
 
Accompagna la mostra un catalogo edito da Mudima, con un testo critico di Oliver Enwonwu.
 
L’artista
John Madu è un artista multidisciplinare nigeriano nato a Lagos, noto per il figurativismo simbolico dei suoi dipinti. Il suo lavoro può essere definito eclettico poiché attinge a una vasta gamma di riferimenti che affondano le proprie radici nella cultura popolare, nella storia africana, nella storia dell’arte e nelle sue esperienze personali.
Laureato in studi politici e strategici, John Madu ha condotto un percorso autonomo di ricerca di idee e temi i cui esiti confluiscono in un linguaggio innovativo e fortemente personale che utilizza una vasta gamma di media come la vernice acrilica, la pittura ad olio, la vernice spray, l’inchiostro su tela e collage. Il suo approccio multidisciplinare lo ha guidato nel tempo anche verso il design, la scultura, la moda.
Madu ha presentato il suo lavoro in mostre d’arte contemporanea a livello locale e internazionale e ha collaborato con marchi internazionali come DIESEL e Bombay Sapphire.
John Madu è rappresentato in esclusiva dalla Zidoun-Bossuyt Gallery.

FONTE. Testo e foto, inseriti al solo scopo di presentare l’evento: press kit Ufficio stampa NORA comunicazione