LA FORMA DELLE COSE: GHERMANDI ALLA OPEN ART

Un’opera fi Ghermandi, fonte: press kit uf stampa CsArt, immagine inserita al solo scopo ci presentare la mostra

PRATO. La Galleria Open Art di Prato presenta, fino al 25 febbraio 2023, “La Forma delle Cose” di Quinto Ghermandi (Crevalcore, 1916 – San Lazzaro di Savena, 1994), artista anomalo all’interno di un contesto spesso ricco di pregiudizi e di preclusioni, che ha attraversato con ammirevole determinazione e con sottile ironia il teatro delle forme plastiche per oltre un quarantennio.

La mostra è accompagnata da una monografia curata da Mauro Stefanini con un testo di Beatrice Buscaroli, che ricostruisce per la prima volta l’intera vicenda critica di Quinto Ghermandi, attraverso le partecipazioni alla Biennale di Venezia, le esposizioni internazionali, i premi, le collezioni, le opere d’arte installate negli spazi pubblici e l’importante esperienza di Villa Baldissera a Pianoro.

Dalla Babele dei linguaggi, Ghermandi emerge lentamente, dopo una formazione che lo vede allievo di due maestri – Cleto Tomba prima, Ercole Drei poi – che amano plasmare la materia, immergere con piacere fisico in essa le mani. La terracotta e la ceramica dei primi anni creativi sono debitrici di quell’insegnamento; un gusto, una piacevolezza che in realtà non abbandonerà mai Ghermandi. Così come non abbandonerà il gusto di cimentarsi con le prove in apparenza meno “nobili” delle rappresentazioni tematiche dei carri carnevaleschi di San Giovanni in Persiceto.

Scultore comunque e sempre, anche nei passaggi cruciali degli anni Sessanta, allorché si compie il passaggio dalle immagini metamorfiche di una natura che pare dissolvere ogni immediatezza a richiami empirici, dove il rimando naturalistico si traduce in vago riferimento per liberare l’immagine nelle forme plastiche “pure” dei cicli delle “Foglie”, dei “Voli” e delle “Ali”.

Con ogni probabilità Ghermandi non è mai stato conquistato dalle sollecitazioni dell'”ultimo naturalismo” profetato da Francesco Arcangeli; ha vissuto il clima informale come una gabbia concettuale che lentamente, ma in modo inesorabile, si dissolve.

FONTE. Testo e foto, inseriti al solo scopo di presentare l’evento: press kit Ufficio stampa CSArt