FIRENZE. La Galleria del’Accademia non si ferma nonostante la chiusura al pubblico dovuta alle disposizioni contenute nel nuovo Dcp. Infatti, come spiega il direttore, Cecilie Hollberg, “mentre procede il cantiere di restauro delle capriate nella Sala del Colosso, abbiamo terminato l’allestimento temporaneo delle opere negli ambienti di temporaneo deposito predisponendo una corretta illuminazione delle opere. Purtroppo la chiusura attuale del museo non ci consente di accogliervi in visita in presenza, ma stiamo lavorando per consentirvi di accedere ugualmente a queste sale, in modalità virtuale“. Ecco alcune importanti novià desunte dal comunicato stampa
I LAVORI DI ILLUMINOTECNICA NELLE SALE DI DEPOSITO TEMPORANEO
Nelle sale destinate alle esposizioni temporanee, prospicenti la Sala del Colosso e attualmente occupate dalle opere movimentate da questo ambiente attualmente in restauro, si sta realizzando un nuovo impianto di illuminazione.
L’obbiettivo è offrire ai visitatori, non appena il museo potrà riaprire, la corretta lettura delle opere d’arte qui esposte e così valorizzate nei loro valori pittorici.
L’impianto che andremo a realizzare sarà costituito da binari elettrificati che alimenteranno faretti di ultima tecnologia, led, come luci di accento
LE COLLEZIONI DELLA GALLERIA: LA PITTURA MANIERISTA E CONTRORIFORMATA
Nelle collezioni della Galleria, le opere esemplificative della pittura manierista e controriformata sono rappresentate nella Sala del Colosso, con capolavori dei maestri fiorentini operanti nei primi decenni del secolo, e lungo le pareti della Galleria dei Prigioni. In questo ambiente, le tavole raffiguranti i Profeti Giobbe e Isaia di Fra’ Bartolomeo aprono il dialogo della pittura con la scultura michelangiolesca contemporanea, sviluppato poi dalle opere di altri importanti artisti da Andrea del Sarto al Pontormo, rappresentato dalla celebre tavola raffigurante Venere e Cupido, realizzata su cartone dello stesso Michelangelo.
Nella Tribuna, nei due bracci laterali al David di Michelangelo, campeggiano grandi pale d’altare che mostrano lo sviluppo della pittura fiorentina dell’epoca, caratterizzata dalla forte influenza dei modelli michelangioleschi. Le grandi pale di maestri quali Agnolo Bronzino e Alessandro Allori mostrano lo sviluppo della ricerca pittorica che si indirizza ora verso la nuova spiritualità della Controriforma.
#ACASAVOSTRA
L’opera venne commissionata nel 1470 da Borgianni dei Gianfigliazzi per la cappella di famiglia in S. Trinita. Nel 1810, in seguito alla soppressione napoleonica dei conventi, l’opera venne incamerata dallo Stato e trasferita all’Accademia di Belle Arti ed esposta al pubblico non prima del 1855.
Il quadro è incorniciato da un grande drappo porpora con decorazione.
Due angioletti in volo aprono la tenda mostrando uno sfondo di cielo aperto in cui una gloria di cherubini fra le nuvole vola e forma una mandorla intorno al Padre che sorregge i bracci della croce in cui si trova Gesù.
Ai lati in basso e su ciascun lato, sono inginocchiati in primo piano un angioletto e un santo. A destra è rappresentato San Giovanni Gualberto con la tonaca nera ed il caratteristico bastone in mano; a sinistra San Benedetto, raffigurato con l’abito dell’ordine, barba lunga e grigia e con la palma del martirio.
NOTA. Testo e foto: courtesy of Uff. stampa d&co.