LA MUSA DEL SUD: ANTONELLA LEONE A PALAZZO DUEMIGLIA CELEBRA L’AFRICA

Un’opera di Antonella Leone, courtesy of the Artist

CREMONA. S’inaugura domenica 3 luglio, alle ore 18 (ingresso libero), nelle sale di Palazzo Duemiglia, in Largo Madre Agata Carelli 4, la mostra personale di Antonella Leone, artista che vive e opera a San Giorgio Piacentino. Durante il vernissage i poeti Ilaria Cantarini, Maria Enza Latella e Giulio Solzi reciteranno una scelta di loro componimenti in versi, introdotte da Giorgio Denti.

La rassegna, promossa dal Centro Pinoni in collaborazione e col patrocinio dell’amministrazione comunale, comprende opere recenti ed ha come tema di fondo le donne africane, rese secondo un personale stile pittorico. Il titolo dell’esposizione, “La Musa del Sud” si riferisce, infatti, alla particolare ricerca di Leone su un soggetto su cui s’interroga continuamente.

La pittrice Antonella Leone accanto a una sua opera

«Ho una passione per l’Africa praticamente da quando ero bambina», spiega. «Vedevo le persone di quel continente e ne rimanevo incantata.

I loro vestiti colorati mi sono rimasti impressi nella mente, ogni cosa che vedevo o leggevo su di essi mi interessava moltissimo.

Le donne africane, in particolare, secondo me hanno una forza “ulteriore”, quella che deriva dal clima di violenza che, in diverse zone, le circonda. Rilevo inoltre una certa somiglianza fra quella terra e quella in cui sono nata, la Sicilia, con profumi e colori caldi e avvolgenti che traspongo nei miei quadri. Inoltre, le donne che dipingo non hanno volutamente un vero e proprio volto, perché vorrei che ogni donna si rispecchiasse e immedesimarsi. Ogni donna è unica».

«La pittura di Antonella Leone, fa osservare il curatore, Simone Fappanni, si configura come una ricerca continua, infinita, rivolta all’universo femminile africano, una ricerca che si nutre di una passione sincera che porta all’esecuzione di lavori in cui alla linearità delle forme che definiscono i tratti del volto delle donne si saldano perfettamente i colori, succosi e cangianti, con cui vengono riportati sulla tela i variopinti indumenti che indossano.

Il risultato complessivo che ne deriva è assolutamente accattivante, perché rivela una profondità assoluta dei soggetti rappresentati e una simbologia meta espressiva che si carica di un cromatismo di caratura alchemica.

Ciò si nota, in particolare, quando l’artista passa, con bella apertura immaginativa, da tinte molto scure, anche se mai plumblee, a notazioni pigmentali intense e palpitanti. E ciò conferma la sincera empatia di Antonella verso le donne ritratte».

L’esposizione può essere visitata gratuitamente fino al 16 luglio, da lunedì a sabato dalle ore 14,30 alle 17,30. Info: fappanni71@gmail.com