LA SPERIMENTAZIONE NELL’ARTE IN UN VOLUME DI SAGGI E STUDI

La copertina del libro con l’opera di Mario Ghizzardi

MILANO. E’ uscito in questo giorni il libro Tracce di sperimentazione nell’arte, che va a implementare la collana dei Quaderni di Palazzo Duemiglia. Il volume di saggi e studi è curato da Simone Fappanni e si avvale, in copertina, di un’opera di Mario Ghizzardi.

Nel testo, che si avvale dei contributi di Benedetta Botti, Marcello Tosi, Elena Gavazzi e dello stesso curatore, viene proposta una riflessione sul concetto di sperimentazione artistica, vale a dire sui percorsi di ricerca attuati, a vari livelli e in diversi ambiti, da quegli artisti che hanno cercato di proporre delle “innovazioni” rispetto al modus operandi dell’epoca in cui hanno vissuto.

Vi sono infatti sperimentazioni che hanno trovato esiti particolarmente rilevanti, come la “rivoluzione” attuata dalla pratica chiaroscurale, per stare all’arte classica, o come la “visione” cubista, in grado di farci apprezzare, su un piano bidimensionale, diverse parti della stessa opera simultaneamente.

Il concetto stesso di sperimentazione artistica è sempre in divenire, dato che s’innerva profondamente in ciò che è la pura ricerca di un autore, e dunque può rivelarsi come tale solo all’interno di un determinato contesto espressivo.

Ma la sperimentazione, se intesa come il procedere oltre il già detto, può risultare materia di sicuro interesse generale, anche per il fatto che è attraverso di essa che si sono attuate importanti acquisizioni in campo artistico.

La sperimentazione è, dunque, da intendere come punto nodale in grado di sostenere quel complesso cammino che crea i presupposti per un procedere non tautologico, un procedere che comunemente chiamiamo evoluzione, sinonimo di rinnovamento e di volontà di metabolizzare (o, in casi estremi ma non rari, rifiutare il passato), per procedere verso nuove forme d’espressione della creatività.

Non si tratta, dunque, almeno in questo caso, di tracciare una sorta di “storia” dell’innovazione in campo artistico, quanto piuttosto di tentare una osservazione dell’evoluzione del concetto di sperimentazione alla luce di alcune innovazioni condotte sia nell’arte del passato sia in quella del presente cercando, per quanto possibile, di offrire alcune esemplificazioni utili a cogliere la crescente complessità di un argomento che si salda indissolubilmente con ciò che l’artista sente, vede e attua.

Egli, nella fase progettuale, quasi sempre non concepisce esattamente il risultato finale dell’opera che sta eseguendo.

La sua immaginazione è completamente coinvolta in un processo che implica però anche il suo linguaggio.

Ne consegue che la sperimentazione non avviene solo attraverso percorsi o strategie meditate e definite aprioristicamente, ma può svilupparsi mediante ricerche.

INFO

Per averlo: scrivere una mail a fappanni71@gmai.com