L’ADATTAMENTO ARTISTICO: UNA MOSTRA NE SONDA LE POSSIBILITÀ

Shinoh Nam, HOUSE OF THE OTHERS 3, 2022, acciaio lucidato a mano, acciaio inox, vetro, acrilico, schiuma morbida, specchio 30 x 70 x 136 cm

MILANO. La galleria Renata Fabbri arte contemporanea presenta, fino al 12 settembre, Textures of the Contemporary, una mostra collettiva a cura di Marlene A. Schenk e Valeria Schäfer che riunisce per la prima volta in Italia i lavori di quattro artisti: Veronika Hapchenko (Kyiv, 1995), Stephen Kent (Harrisburg, Pennsylvania, 1985), Shinoh Nam (Seoul, 1993) e Lena Valenzuela (Amburgo, 1989).

Nata dall’esigenza di esplorare nuovi linguaggi guardando al lavoro di un gruppo di giovani artisti internazionali, la mostra presenta un’inedita selezione di dipinti, sculture ed installazioni site-specific in rapporto allo spazio della galleria.

Textures of the Contemporary si interroga sul concetto di adattamento, dell’“adattare” e dell’“adattarsi”, attraverso l’osservazione di forme che mutano e che invadono gli spazi.

Partendo dalla definizione di texture – da leggere come aspetto, trama, consistenza di una superficie o di una sostanza – le opere esposte in mostra indagano le molteplici declinazioni di questo concetto, mettendolo in relazione con lo spazio espositivo.

L’intento è di creare un’allusione, anche in senso fisico, a quegli istanti onirici che caratterizzano la nostra esistenza, fatta di momenti fugaci e inafferrabili.

Proprio come questi attimi, le opere in mostra dialogano con lo spazio sfidando ciò che è noto e familiare, integrandosi nell’ambiente oppure modificandolo.

Attraverso l’utilizzo di molteplici media e linguaggi espressivi, esse ambiscono a interrompere strutture discorsive consolidate, offrendo all’osservatore punti di vista differenti, mai scontati e alternativi.

Negli spazi della galleria, i lavori di Veronika Hapchenko, Stephen Kent, Shinoh Nam e Lena Valenzuela mostrano il loro potenziale nel rappresentare una visione in continua evoluzione, introducendo nuovi ambienti in spazi familiari.

(…) And as a day changes so do its subjects, bugs and birds, cats, dogs, butterflies, and people. John Steinbeck: The Winter of Our Discontent (1961)

FONTE. Testo e foto, inseriti al solo scopo di presentare l’evento: press kit Ufficio stampa Sara Zolla