L’ATTUALITÀ DI REMBRANDT, UN’ARTE CHE PARLA SEMPRE ALL’UOMO

Rembrandt – Anthony Bond et al. (2006) Self Portrait. Renaissance to Contemporary, London: National Portrait Gallery, fonte: Wikipedia

VITERBO. Rembrandt nasce il 15 luglio del 1606 a Leida, in Olanda. La sua formazione artistica si concretizza sotto la guida di artisti italianizzanti dai quali attinse il gusto di origine caravaggesca per gli effetti di luce violenti e teatrali.

Fa largo uso di fondi scuri dai quali i personaggi emergono non per contrasti luministici ma attraverso un’illuminazione più graduale.

Rembrandt si accosta alla realtà del suo tempo con spirito del tutto nuovo, lontano dal realismo analitico e minuzioso della pittura di quel periodo così come è lontano dal gusto e dall’ enfasi del barocco.

Nella sua opera si riscontrano la ricchezza dei contenuti umani, l’adesione al vero, anche nei suoi aspetti più umili e quotidiani, un sentimento della realtà espresso sinteticamente attraverso la funzione unificante della luce e del chiaroscuro.

Di estrema importanza sono gli studi sul ritratto e sui suoi numerosi autoritratti che derivano da un’attenta osservazione dei tratti del viso che rievocano gli studi giovanili sulla fisiognomica, la scienza che analizza le relazioni tra il carattere, le emozioni e le espressioni del volto.

Un’eccezionale padronanza del chiaroscuro conferisce ai dipinti, ma anche alle sue straordinarie incisioni, drammaticità e un complesso gioco di effetti spaziali e compositivi. Spetta proprio alla luce l’importante funzione di materializzare le figure dall’ombra cupa del fondo, suscitando nei personaggi palpiti di intensa vita spirituale. La pittura dell’artista olandese è fatta da pennellate brevi, toni sobri e smorzati, magici effetti chiaroscurali, mezzi pittorici raffinatissimi.

Possiamo dire che Rembrandt attua un’intelligente mediazione tra oggettività fiamminga e cultura italiana con uno stile originale, personale ed innovativo. Molto probabilmente il suo quadro più famoso è “La ronda di notte” del 1642, un grande dipinto ad olio su tela che misura cm. 358×438 e che si trova ad Amsterdam al “Rijksmuseum” e questa opera è un po’ la sintesi di quanto l’artista aveva realizzato fino ad allora ed anche l’inizio di una nuova fase. Satura di un virtuosismo che, anche ai giorni nostri, affascina e desta stupore, con i dettagli di metalli preziosi e risplendenti, stoffe rilucenti, per non parlare delle eloquenti espressioni dei volti, dei gesti carichi di significato e i soliti abbaglianti effetti di luce, segni artistici nel senso più alto della parola.

E’ questo un dipinto con una vastissima gamma di movimenti, molto dinamico, il tutto accentuato dal balenare degli effetti luminosi virtuosamente realizzati e alternati a zone d’ombre ben delineate. Contrasti espressivi che danno corpo, consistenza, a tutta la composizione che ripulita dalle patine accumulatesi nei secoli si è rivelata come una scena tutt’altro che notturna con vividi e arditi giochi cromatici, negli effetti luministici e nella novità compositiva, nel suo movimentato dinamismo, dove figure agitate, anche se ritratte in posa, danno origine ad uno dei più alti monumenti pittorici di ogni tempo.

Lo sviluppo di questa pittura non è un percorso dall’imperfezione alla perfezione, dall’indefinito al definito, dall’abbozzo al lavoro ultimato, ma procede piuttosto al contrario. Essa trasforma

completamente l’atto stesso del capire nell’atto del vedere toccando, così, le certezze basilari della conoscenza. Il contatto con le opere di Rembrandt appare più attuale che mai: si rivela oggi come una sfida inevitabile che induce a prendere atto delle possibilità del vedere.

Per questo è possibile affermare: Rembrandt: una pittura sempre attuale. Il grande artista muore ad Amsterdam il 4 ottobre del 1669, a 63 anni.

ALFONSO TALOTTA