LE DONNE NELL’ULTIMO CARAVAGGIO: CONFERENZA A SALSOMAGGIORE

Di Caravaggio – Web Gallery of Art:   Immagine  Info about artwork, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=509490

SALSOMAGGIORE TERME. Sabato 7 giugno, alle ore 16:30, la Sala Mainardi del Palazzo dei Congressi di Salsomaggiore Terme ospita la conferenza “Le donne nell’ultimo Caravaggio”, organizzata dall’Associazione 365volte Donna con il patrocinio del Comune di Salsomaggiore Terme. L’evento, a ingresso libero, vedrà come relatore Simone Fappanni, critico e storico dell’arte, che guiderà il pubblico in un viaggio affascinante tra le figure femminili che popolano le ultime, drammatiche tele di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio.

Questa conferenza rappresenta il terzo appuntamento di un ciclo dedicato al rapporto tra Caravaggio e il mondo femminile, un tema che ha attraversato tutta la sua produzione e che, nelle opere finali, si carica di tensioni emotive, simbolismi e riflessioni sulla condizione umana. L’Associazione 365volte Donna, da sempre impegnata nella valorizzazione delle tematiche di genere e nella promozione della cultura, ha scelto di affidare a Simone Fappanni il compito di guidare il pubblico attraverso le pieghe meno esplorate della pittura caravaggesca, soffermandosi sulle donne che, tra santi, martiri, popolane e cortigiane, diventano protagoniste di un nuovo modo di intendere la femminilità.

Negli ultimi anni della sua vita, Caravaggio si trova a fuggire da Roma, inseguito da una condanna a morte per omicidio. È un periodo di inquietudine, di viaggi e di instabilità, ma anche di intensa creatività. Le opere di questo periodo – realizzate tra Napoli, Malta, la Sicilia e nuovamente Napoli – riflettono una tensione emotiva senza precedenti, una drammaticità accentuata dall’uso rivoluzionario della luce e dall’introspezione psicologica dei personaggi.

In questo contesto, la presenza femminile si fa ancora più significativa: le donne dipinte da Caravaggio non sono più solo figure di contorno o simboli astratti, ma diventano portatrici di storie, emozioni e destini universali. Caravaggio ha sempre scelto come modelle donne reali, spesso provenienti dagli strati più umili della società romana: cortigiane, popolane, amanti, confidenti. Questa scelta, scandalosa per l’epoca, conferisce alle sue figure una verità e una forza espressiva senza pari. Tra le donne che posano per lui, spiccano nomi come Anna Bianchini, Fillide Melandroni, Maddalena Antognetti, donne che la cronaca del tempo ci restituisce come presenze vive e spesso controverse.

Nelle ultime opere, queste figure assumono ruoli centrali, diventando sante, martiri, madri, assassine, icone di coraggio e di dolore. Fappanni, nel corso della conferenza, analizzerà alcune delle tele più emblematiche di questo periodo, soffermandosi sulle storie e sulle interpretazioni delle protagoniste femminili. Considerata uno dei capolavori dell’ultimo periodo romano, La Morte della Vergine (oggi al Louvre) rappresenta Maria non come una figura idealizzata, ma come una donna del popolo, colta nell’istante della morte, con i piedi nudi e il volto segnato dalla sofferenza. Si narra che per questo dipinto Caravaggio abbia scelto come modella una giovane prostituta, forse Anna Bianchini, morta annegata nel Tevere.

La scena, carica di pathos, rompe con la tradizione iconografica e restituisce una Vergine umana, fragile e vicina al popolo, tanto che l’opera fu rifiutata dai committenti per la sua eccessiva “verità”. In Madonna dei Pellegrini, la Vergine – probabilmente con le fattezze di Maddalena Antognetti, detta Lena – accoglie due pellegrini inginocchiati davanti a lei. La scena, ambientata in un contesto popolare, rompe ancora una volta con la tradizione: la Madonna è una giovane madre, scalza, con il volto segnato dalla fatica, e il bambino Gesù si mostra nella sua umanità più autentica. L’opera fu oggetto di scandalo per la scelta della modella, nota come cortigiana, e per la rappresentazione realistica della sacralità. Anche nella Madonna dei Palafrenieri, la protagonista è probabilmente Maddalena Antognetti. La scena, intensa e drammatica, mostra la Vergine nell’atto di schiacciare il serpente, simbolo del male, con l’aiuto del piccolo Gesù e di Sant’Anna. La composizione, giocata su forti contrasti di luce e ombra, esalta la fisicità e la presenza della donna, restituendo una Madonna terrena e potente.

Come sottolineerà Fappanni durante la conferenza, la rivoluzione di Caravaggio non sta solo nella tecnica pittorica, ma soprattutto nella capacità di restituire alle donne una dignità e una complessità che la pittura del tempo spesso negava loro. Le donne di Caravaggio sono sante e peccatrici, madri e assassine, popolane e cortigiane, ma soprattutto sono persone vere, capaci di esprimere emozioni, desideri, paure e speranze. Attraverso di loro, Caravaggio racconta la condizione umana in tutta la sua fragilità e grandezza, anticipando una sensibilità moderna che ancora oggi ci parla con forza. Il realismo con cui Caravaggio ritrae le sue modelle – spesso scandaloso per i contemporanei – diventa uno strumento di verità e di denuncia, capace di abbattere le barriere tra sacro e profano, tra arte e vita. Le sue donne non sono più semplici comparse, ma protagoniste di storie universali, simboli di una femminilità nuova, consapevole e potente. La conferenza “Le donne nell’ultimo Caravaggio” rappresenta dunque un’occasione preziosa per approfondire uno degli aspetti meno noti e più affascinanti della produzione caravaggesca. Grazie alla competenza e alla passione di Simone Fappanni, il pubblico potrà scoprire non solo le storie delle donne che hanno ispirato il maestro, ma anche il significato profondo delle loro rappresentazioni, in un dialogo continuo tra arte, storia e attualità. Al termine dell’incontro, sarà possibile porre domande al relatore e confrontarsi sulle tematiche emerse, rendendo la conferenza un momento di partecipazione attiva e di crescita culturale.

A oltre quattro secoli di distanza, le donne dipinte da Caravaggio continuano a parlare al nostro tempo, interrogandoci sulla natura della femminilità, sulla forza delle emozioni, sulla complessità dei destini umani. La conferenza di Salsomaggiore Terme si propone di restituire voce e volto a queste protagoniste silenziose, di esplorare la modernità di un artista che ha saputo vedere e rappresentare la donna come nessuno prima di lui. Un appuntamento imperdibile per chi ama l’arte, la storia e il racconto delle donne che, tra luci e ombre, hanno saputo cambiare per sempre il volto della pittura occidentale.