Ormai lo abbiamo capito tutti. O quasi tutti. Le mascherine e il distanziamento sociale, oltre alla cura dell’igiene delle mani, sono gli unici strumenti efficaci di prevenzione contro il Covid-19. Ecco allora che la pittrice toscana Elisabetta Rogai, nota per la sua tecnica dell’Enoarte, ha ideato una serie di mascherine in edizione limitata con i particolari di alcuni dei suoi più apprezzati dipinti. Il risultato è davvero notevole. Un progetto artistico che sostiene anche una finalità solidale, in quanto parte del ricavato sarà destinato alle attività degli “Amici del Pronto Soccorso Onlus” dell’ospedale di Careggi. Ringrazio Elisabetta per avere gentilmente risposto ad alcune domande su questa interessante iniziativa.
Da dove è nata l’idea di queste mascherine?
Una idea suggerita dal momento che stiamo vivendo, dalle figure professionali che sono in prima linea, medici ed infermieri, ed il mio pensiero è rivolto all’Associazione Onlus “Amici del Pronto Soccorso” di Careggi, settore di prima necessità diretto dal Prof. Stefano Grifoni, una goccia in mare ma un segno che ha un significato simbolico.
Quali soggetti hai scelto?
Soggetti che mi hanno fatto compagnia in questi mesi, io vivo in un antico casale nel Chianti, la mattina mi basta uscire nel verde, sui prati intorno casa e mi ispiro vivendo il silenzio della natura che piano piano si sveglia, si colora, sorride, si anima.
Hai incontrato difficoltà nell’esecuzione del lavoro dato questo supporto così singolare?
Nessuna difficoltà ho incontrato uno dei titolare della Ditta Agile, Lapo Roccia, che mi ha proposto di firmare la creazione di una linea “artistica” di mascherine con il marchio Mask-in© di Agile. Infatti il marchio è nato da poco, da quando l’azienda che è a Pelago ha deciso di venire incontro alle richieste di produrre DPI (dispositivi di protezione individuale) dopo l’inizio dell’emergenza Covid-19. E’ una linea limited edition di 5 soggetti diversi, con quattro strati di tessuto idrorepellente e lavabile, quindi riutilizzabili più volte.
Quale messaggio vorresti veicolare con queste mascherine?
Ho voluto che la mascherina possa dare un tocco armonioso ad un oggetto che copre quasi interamente il volto lasciando in vista gli occhi, infatti l’organo della vista è considerato, sia dalle tradizioni orientali che occidentali la base e l’origine di ogni conoscenza, l’occhio il centro dell’uomo. La mascherina deve far parlare gli occhi.
A parte il lato fashion, che noi donne amiamo molto, ma ho voluto dare, con i soggetti scelti, un segno di serenità, di leggerezza se non di ironia, siamo perseguitati dalle televisioni dove tutti urlano le loro verità, mascherine si mascherine no, servono, sono utili, sono inutili, a cosa servono, si mettono oppure no…..le mie mascherine non si vogliono paragonare alle grandi Maison, quelle firmatissime di Gucci, Prada, Ferragamo, Louis Vuitton etc etc, sono stampe di fiori estrapolate dai miei dipinti, alcuni eseguiti con il vino e altri a olio, immagini serene, indossate da una giovanissima studentessa, non una modella, dotata di un volto bellissimo rivolto al futuro.