LE MONUMENTALI LAMIERE DI ASCHIERI ALLA GALLERIA MANGANO

Achieri, Trittico, olio su lamiera, 1993, fonte: press kit Galleria Mangano

CREMONA. La galleria Mangano Arte sceglie le monumentali lamiere di Guglielmo Aschieri Emilio,
per inaugurare la nuova sede di via Grado a Cremona. L’esposizione chiude il 17 marzo.

Un ritorno alle origini per l’artista milanese d’adozione, nato a Sesto Cremonese nel 1955. La mostra raccoglie una accurata selezione di opere, appartenenti al periodo più prolifico e più amato dai collezionisti, partendo dagli anni Novanta, quando Aschieri entra ufficialmente nel mercato dell’arte internazionale. Camminando sul segmento concettuale tracciato dalla poetica della Transavanguardia, l’artista approda ad un personale recupero dell’arte rinascimentale. Si diverte a mischiare generi, tecniche, stili e iconografie che hanno qualificato la storia della pittura occidentale, in una sintesi ironica e dissacrante che rappresenta la sua peculiare cifra stilistica.
Negli anni Ottanta due gure fondamentali hanno contribuito alla sua formazione: il critico d’arte Germano Celant, che attraverso i corsi tenuti presso il Politecnico di Milano, gli ha trasmesso l’iniziale passione per l’Arte Povera; e l’artista, curatore e collezionista Corrado Levi, colpito dal suo talento, lo invita a partecipare al proprio progetto espositivo intitolato “Il Cangiante”, presso il PAC di Milano, accanto ad altre personalità di rilievo tra le quali Carla Accardi, Stefano Arienti, Filippo De Pisis, Francis Picabia, Mario Schifano e Giulio
Paolini. Nel 1991 inizia la lunga collaborazione con il gallerista barese Pasquale Leccese, che gestiva Le Case d’Arte, nota galleria milanese in Via Col di Lana. Nel 1993 Aschieri è a Napoli, con una memorabile mostra personale dal titolo “Inanimum”, presso la prestigiosa Galleria Raucci e Santamaria. Solo un anno dopo viene invitato dalla curatrice Antonella Soldaini per esporre al museo Luigi Pecci di Prato, in occasione della mostra temporanea dal titolo “Divieto di Sosta”.

Nel 1996 sarà Monika Sprüth, aermata promotrice dell’arte contemporanea, a consacrare Aschieri nel mercato internazionale, con una mostra a lui dedicata presso la Monika Sprüth Galerie di Köln nella Wormser Strabe 23. La ranata tecnica d’esecuzione che l’artista adotta, richiede lungo tempo, la produzione è limitata, le opere sono rarità da custodire gelosamente, dicile acquistarle in asta. A volte neanche ci arrivano, come quella appartenuta al celebre collezionista Alessandro Grassi, dopo la sua morte, venne esposta dal 2011 al 2014 presso la Fondazione Stelline di Milano, poi proposta da Sotheby’s nella sede di Amsterdam, ma ritirata ancor prima della
battuta d’asta.