MANTOVA. Una nuova mostra dell’Artista Mariano Pieroni è allestita alla Galleria Arianna Sartori, a Mantova, nella sala di via Ippolito Nievo 10.
Per Mariano Pieroni la mostra “Gli scoppiati” è la seconda personale nella Città dei Gonzaga, dopo la personale “Plasticoni 2019. Market-system’s animal and human” che riscontrò un grandissimo successo di pubblico e critica alla Galleria Arianna Sartori ed aver partecipato alla “Casa Museo Sartori” di Castel d’Ario alle rassegne: “L’arte italiana dalla terra alla tavola” nel 2015 con l’opera “Puledro” (scultura polimaterica, plasticone), “50anni d’Arte in Lombardia” nel 2016 con l’opera “Leviero 2” (scultura polimaterica, plasticone), “Animalia. Natura & Arte” nel 2017 con l’opera “Mandrillo” (scultura polimaterica, plasticone) e “ARTeSPORT” nel 2019 con l’opera “Tennista” (scultura in porcellana), esposizione che diventa l’occasione per approfondire il lavoro di questo artista affermato in Italia e all’estero.
L’esposizione, curata da Arianna Sartori, è aperta al pubblico fino al prossimo 20 gennaio 2022.
Gli scoppiati
Dimensione della crisi. Anima obsoleta. Diciassette opere doppie, tecnica mista: olio e plasticoni. Racconto stratificato: il passato totalmente nascosto da uno strato su cui è posta una rappresentazione, una pulsione creativa del tempo presente. Presente che è una documentazione sofferta da attualità covid-19.
L’incubo e il suo avvolgente abbraccio, l’incubo e la sua dinamica distruttiva sono faces del presente.
Ciò che è sotto e non si può vedere (il sottostrato) è semplice, piccola, disponibile bellezza perduta.
Siamo alla dimensione della crisi crepuscolare: “amo la rosa che non colsi” che è pur sempre una rosa, oggi strappata via perchè inodore e cimiteriale (di gozzaniana memoria).
La crisi è da vivere dopo tutte le demenziali fughe in avanti prescritte in buona parte dalla filosofia di mercato; la crisi è necessaria per rimettere sul tavolo le ragioni della disfatta.
Solo se resisto senza cedere al cappio che ho presso al collo e quindi trovo le motivazioni per usare, dare fondo a residue energie, mi troverò in condizione per vivere ancora. Ma senza fretta!
La crisi covid-19, è una occasione di cambiamento.
Dicevo, diciassette lavori eseguiti con una tecnica nuova, sperimentale, che si fonda su trasparenze materiche, in parte neutre. Le sovrapposizioni di frammenti di carta ciclostilata, colla, colori acrilici, inchiostri di china nera e a colori, sono usati e posti con un personale sistema, con del materiale di riciclo, dei dismessi involucri alimentari. Resti di foto scontornate, resti di giornali cartacei, un mix circadiano trattato in punta di pennino arcaico, e robuste passate di corposa tinta, per materializzare, visualizzare spazi il più possibile lontani e profondi senza trascurare simboli e segni che affiorano dal mio passato e da un tempo il più remoto intuibile per un “sift” di significati, contenuti, segni, novità, sopra le mie radici. In sintesi: potenziamento dimensionale (uno stilema) dimensionista. Questa serie è nata in novembre 2020 e prosegue il discorso de “Gli scoppiati” illustrando una fase di ricerca fondata su valori estetici. Decantazione dell’impegno del vivere e aspetti della bellezza rintracciabile nei labirinti del dramma in luoghi e nebbie, o sfumature dell’anima, e nell’azione creativa frustrata, negata e dispersa, non solo dal covid-19, ma anche da una idea malsana di globalità consumista.
Mariano Pieroni, 2021
FONTE. Testo e foto, courtesy of Galleria A. Sartori