
CREMA. Riprendono all’Arci San Bernardino (Via XI Febbraio) le conferenze serali di storia dell’arte e, come da apprezzata tradizione, le mostre d’arte. Giovedì, 15 maggio, alle 21, in concomitanza con l’apertura degli incontri dedicati agli artisti innovatori (Picasso, Botero e Warhol) tenuti dal critico Simone Fappanni, s’inaugura la persona della pittrice lodigiana Enrica Groppi. La rassegna, che si compone di una ventina di quadri, è visitabile fino al 5 giugno.
Nata e residente a Codogno, laureata in lettere, si è artisticamente formata, come lei stessa afferma, «crescendo in mezzo ai dipinti», in quanto nipote del maestro Enrico Groppi, fra i maggiori pittori lodigiani del secondo Novecento.
Partecipa, su invito, a importanti rassegne e collettive, conseguendo positivi consensi di critica e pubblico. Una sua opera figura sulla copertina del libro di storia dell’arte Tavolozze rosa.
Ha esposto in sedi prestigiose, fra cui il Castello Pallavicino – Casali di Monticelli d’Ongina e l’Accursio di Milano. Ha recentemente tenuto una significativa antologica nella sua Codogno presso la Proloco.
«Ogni mio quadro – dice – nasce sempre da un impulso repentino e momentaneo, non mi piace mai pianificare troppo un’opera, deve sempre essere frutto dell’istinto e di quell’attimo creativo che non sempre si riesce ad avere».
«L’artista rappresenta, con passione a autentico trasporto, la natura, mediante una coloristica morbida e setosa grazie alla quale si originano scenari senza tempo ammantati dal silenzio, un silenzio contemplativo che fa di queste tele delle vere e proprie meta-raffigurazioni in cui perdersi ad libitum, come pure le particolari atmosfere resa con concertata partecipazione. Fra l’altro, l’artista presenta una serie di lavori inediti e una sezione dedicata alle figure, eseguite con la consueta passione e perizia, che sicuramente sanno giungere direttamente all’animo dell’osservatore.».