TIME: OPERE METROPOLITANE E ASTRATTE DI CLAUDIO PEZZINI AL CENTRO ARTE PERINI

C. Pezzini, Black rain, courtesy of the artist

CASTELVETRO P.NO. Da sempre l’arte è lo specchio della realtà in cui un artista vive. E ciò vale naturalmente anche per i pittori contemporanei che, con le loro opere, raffigurano ciò che li circonda. Non stupisce, quindi, che Claudio Pezzini, pittore che vive a San Martino del Lago, nella sua mostra “Time” allestita, dal 6 aprile all’11 maggio, al Centro Arte Arte Perini di Castelvetro Piacentino, abbia voluto rappresentare il fascino delle metropoli in tutti suoi aspetti, anche quelli più nascosti. E, insieme, portare un significativo saggio della sua più recente produzione creativa che sta progressivamente orientandosi verso misure astratto-informali.

Sono dunque, come fa osservare Simone Fappanni, «veri e propri “segreti metropolitani” quelli descritti anzi evocati dalla pittura di Pezzini, segreti che risiedono nel mistero di agglomerati urbani che a causa della loro immensità generano spesso un senso di spaesamento.

Questi dipinti, in cui prevale contrasto fra il bianco e il nero, richiamano alla mente scenari che diventano visioni: quelle di città in cui la massificazione è tale per cui l’individuo viene fagocitato ed è quasi sopraffatto ma allo stesso tempo ne è talmente attratto da rimanerne conquistato.

Lontano anni luce dal rassicurante paesaggio bucolico, il vedutismo Claudio Pezzini ci porta addirittura su di una altura per contemplare scenari che nella loro vastità incutono un certo timore e allo tempo costituiscono un’attrattiva che si comprende solo in parte e che l’arte del pittore cremonese aiuta a svelare.

Pezzini accanto a un suo dipinto

Ciò avviene sia quando le strade sono deserte, ma anche quando i lunghi viali vengono attraversati a folle velocità da auto che, paradossalmente, nella loro diversità sembrano tutte uguali perché hanno in comune quel senso di voler sembrare sfuggenti, come lo sono i conducenti che neppure si riescono a intravvedere oltre il parabrezza. Identica efficacia si riscontro anche nelle opere aniconiche, contrassegnate da colori densi e pastosi che formano articolati caleidoscopi.

Una sensazione, questa, che viene ulteriormente accentuata dall’utilizzo di supporti di forma rotonda che rimandano direttamente al percorso esistenziale, a quella circolarità e ciclicità che contraddistingue un profondo senso di appartenenza alla natura e che Pezzini esalta magistralmente nei suoi pezzi.

Ecco allora che le “forme” geometriche delle metropoli e le “non forme” degli altri lavori si saldano in un continuum esperienziale di ragguardevole presa emotiva ed emozionale.

La mostra è visitabile gratuitamente da lunedì a sabato dalle ore 9.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 19.30, giovedì solo al pomeriggio.

Per informazioni, fappanni71@gmail.com