NATURA: ALFONSO FRATTEGGIANI BIANCHI ESPONE AL DAV

Alcune opere in mostra, courtesy of DAV

SORESINA Finalmente! Dopo più di venti mesi di forzati silenzi e inevitabile inattività, Il DAV – Dipartimento Arti Visive di Soresina torna alla vita ripartendo da dove era stato suo malgrado interrotto. Con grande fiducia ed entusiasmo condiviso e con il patrocinio del Comune di Soresina, apre sabato 02 ottobre 2021 il progetto NATURA dell’artista italiano Alfonso Fratteggiani Bianchi (Perugia, 1952), maestro dell’arte minimale internazionale che dedica questa selezione alla riscoperta più intima della pittura in quanto forma e colore. Per il DAV, il suo lavoro giunge in un momento particolare: il momento della ripartenza e della rinascita. E chiude un cerchio, un percorso che è stato forzatamente lasciato a metà a causa della sopraggiunta pandemia e che adesso vuole arrivare alla meta. Fratteggiani Bianchi sposta l’attenzione nelle profondità della materia pittorica. E con un certo sensibile rigore, si occupa di ciò che è indispensabile alla pittura stessa: supporto (che per lui è la pietra serena) e pigmento, il vero protagonista della sua ricerca assieme alla luce. Il pigmento, infatti, si presenta in successive e insistite stesure monocrome che trovano la loro maggior consistenza nel concetto di tono. Tutto il progetto espositivo è sintesi delle più pure in cui gioca la parte del leone l’immediatezza della percezione: la pietra serena accoglie il pigmento pittorico mentre il tono cromatico a cui vuole dare corpo è dettato dalla pressione delle dita in quanto strumento privilegiato dell’essere umano. Senza artifici e complesse sovrastrutture, il risultato ottenuto pone l’attenzione su quella ideale ricerca di bellezza estetica che proprio la natura da sempre manifesta agli occhi dell’artista e per la quale la propria armonica proporzione è dimostrazione di validità. In tutto e per tutto, l’ultima frontiera dell’arte. NATURA di Alfonso Fratteggiani Bianchi a cura di Riccardo Bonfadini e Francesco Mutti, testi di Anthony Molino e Francesco Mutti, 02 ottobre – 02 novembre 2021, DAV – Dipartimento Arti Visive, via Matteotti 2/4, Soresina (CR) – Aperture: sabato, ore 16:00-19:00 / domenica, ore 10:00-12:00 e 16:00-19:00. Opening: sabato 02 ottobre 2021 ore 17:00 – Info: mobile – +39 340 54 19 476

Alfonso Fratteggiani Bianchi (Perugia, 1952). Soggiorna in gioventù tra Roma e Firenze, dove si confronta con le meraviglie della Capitale e la grandiosità del Rinascimento. Ha una spiccata predisposizione alla musica che vira al contemporaneo e ai suoni non convenzionali durante i sei anni trascorsi a Colonia, in Germania. L’esperienza tedesca è illuminante: al rientro in Italia Fratteggiani dà vita agli straordinari eventi di “Quaderni Perugini di Musica Contemporanea” i quali, in oltre dieci anni di attività (1987-97), diventano organo di diffusione oltreché strumento di conoscenza reciproca per musicisti, compositori, appassionati e curiosi. Sono anni di intenso lavoro critico, organizzativo e relazionale. Fratteggiani riesce infatti a tessere una estesa rete di contatti tra l’Europa e gli altri continenti che presto sfocia in un interesse multidisciplinare che investe infine le arti visive. Quando nel 1996 la Galleria Nazionale dell’Umbria ospita cinque opere di cinque artisti contemporanei (Rothko, Schiess, Sims, Umberg, Wellmann) in dialogo con le opere presenti nella stessa istituzione – tra cui la Madonna della Consolazione del Perugino – Fratteggiani scopre la sua passione per l’arte contemporanea. Del 1998, infatti, la sua prima serie di lavori; del 1999 invece  la prima opera su MDF (medium-density fiberboard) dove egli  utilizza il pigmento puro, usato tuttavia in congiunzione con una materia collante; un anno dopo, la prima su pietra serena: il pigmento è puro e aderisce alla superficie senza alcuna materia perturbante, in una esponenziale concentrazione di processi. È l’occhio attento del collezionista Giuseppe Panza di Biumo ad accorgersi della novità portata da Fratteggiani, accogliendolo nella sua personale collezione. Da questo momento il mondo dell’arte prende coscienza della creazione dell’artista: nel 2001 la riapertura della storica Galleria San Fedele di Milano ne ospita una personale; nel 2005 l’Università Bocconi di Milano gli dedica un’intera stanza della nuova sede dell’ateneo; nel medesimo anno comincia la collaborazione con la galleria Charlotte Jackson Fine Art di Santa Fe, negli Stati Uniti. Il 2006 si apre con la personale Umbrian Paintings (Charlotte Jackson Fine Art, Santa Fe, USA; Galerie Renate Bender, Monaco di Baviera, Germania). Il 2007 è invece l’anno della collettiva costruita sulla Collezione Panza (The Panza Collection: An Experience of Color and Light, Albright-Knox Art Gallery, Buffalo, USA) che consolida la presenza di Fratteggiani come artista di punta della Collezione Panza stessa e ne conferma la posizione internazionalmente riconosciuta. Si susseguono gli interventi espositivi: a New York (Core presso la Betty Cunningham Gallery, 2009) a Madrid e Basilea (2010). Il 2010 è anche l’anno della scomparsa di Giuseppe Panza di Biumo che per Fratteggiani significa la perdita di un amico oltreché di un punto di riferimento fondamentale. Del 2011 infine l’inizio del rapporto con la Galleria Orler che incentiva la divulgazione dei lavori dell’artista umbro attraverso i propri canali televisivi.

Dal 2 Ottobre  al 2 Novembre 2021. A cura di Francesco Mutti e Riccardo Bonfadini

Fonte: certo e foto, COURTESY OF DAV