ODIO RENOIR! TOGLIAMO I SUOI DIPINTI DAI MUSEI, CHE NE DITE?

Pierre-Auguste Renoir, Le grandi bagnanti (1884-87)
Philadelphia Museum of Art (fonte: Wikipedia)

BOSTON. Se fossero quattro gatti, verrebbe da pensare che gli “odiatori di Renoir” siano, in realtà, uno sparuto gruppetto di “leoni da tastiera” che hanno preso di mira uno dei più grandi maestri dell’Impressionismo.

Invece no. Il gruppo, nato su Istagram e denominato renoir_sucks_at_painting, conta qualcosa come 14,3 mila follower e oltre 5mila iscritti (https://www.instagram.com/renoir_sucks_at_painting/?utm_source=ig_embed).

Ma non bastano le parole pronunciate sul noto social, in cui sono postate fotografie dei membri vicino ai quadri di Renoir con espressioni di disgusto, vengono addirittura organizzate delle manifestazioni vere e proprie, con striscioni e cartelli, come quella di fronte al Museum of Fine Arts di Boston (https://www.ilpost.it/2015/10/07/protesta-renoir-boston/). “reNoir” lo slogan più garbato, fino ad arrivare a frasi come “Good Hates Renoir” (“Dio odia Renoir”).

Lo scopo è quello di condurre una campagna che ha come obiettivo quello di chiedere di togliere i quadri del pittore francese dai musei.

Il profilo ha anche un sottotitolo che dovrebbe chiarire meglio i termini: “Official account of the self appointed (ad-hoc) spokesperson for the #RenoirSucksAtPainting grassroots movement for Cultural Justice. End The Treacle!”.

Quali sono i motivi di tanta “acredine”? Sembra che il pittore sia “colpevole” di rappresentare “male” gli alberi e che, soprattutto, “non sapeva dipingere”. Dico pare, perché sinceramente le ragioni di una simile “protesta” non riesco davvero ad individuarle.

Tanto più che, come viene fatto osservare in un articolo sull’argomento pubblicato sulla rivista “Stile Arte”, il pittore d’Oltralpe non era né un negriero, né uno sfruttatore né, tanto meno, un pedofilo. Anzi, era un uomo generoso. (https://www.stilearte.it/perche-e-nato-il-partito-degli-odiatori-di-renoir-chi-sono-cosa-fanno-e-perche-detestano-il-grande-artista/).

Davvero non capisco le ragioni per “odiare” questo artista. E perché proprio lui e non qualcun altro.

Molto interessante mi sembra l’opinione di Flaminio Guardoni, che sul “Giornale dell’Arte” così si esprime in merito a questo gruppo:«la loro non è un’opinione estetica, è un gioco di società fatto tanto per fare, per coniare battute e meme di gusto improbabile e di nessun effetto, evidentemente in mancanza di meglio da fare» (https://www.ilgiornaledellarte.com/articoli/gli-odiatori-di-renoir-non-hanno-altro-cui-pensare-/133673.html).

Personalmente, riflettendo su Renoir, più che pensare di togliere i suoi quadri, mi viene in mente una sua illuminante frase sulla bellezza: «per me un dipinto dev’essere una cosa amabile, allegra e bella, sì, bella. Ci sono già abbastanza cose noiose nella vita senza che ci si metta a fabbricarne altre. So bene che è difficile fare ammettere che un dipinto possa appartenere alla grandissima pittura pur rimanendo allegro. La gente che ride non viene mai presa sul serio».