ROMA. Espressione di una visione unitaria della cultura come alleanza tra arte e scienza, “Oltre lo spazio, oltre il tempo. Il sogno di Ulisse Aldrovandi”, mostra di Fondazione Golinelli e Sistema Museale di Ateneo, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, curata da Andrea Zanotti, Roberto Balzani, Antonio Danieli e Luca Ciancabilla, prosegue nella Capitale, esposta fino al 21 luglio al Museo Civico di Zoologia, realizzata in collaborazione con Istituto Nazionale di Astrofisica, promossa da Roma Capitale, assessorato alla Cultura – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura.
Una riflessione a partire dalla figura di Aldrovandi, di cui nel 2022 si è celebrato il 500° anniversario della nascita, che grazie alla sua straordinaria capacità di osservare, catalogare e conservare i reperti che la natura, nel corso del suo farsi, ha lasciato dietro di sé, si è reso di fatto il fautore del moderno museo di Storia naturale, un luogo di memoria e conoscenza, in cui si sedimenta il fondo ancestrale delle nostre origini.
L’opera del grande naturalista bolognese, tuttavia, non è proiettata solo verso il passato: la sua capacità fantastica, perfettamente incarnata dal suo scritto più sorprendente, la “Monstrorum Historia”, colloca la sua opera oltre il tempo e sulla soglia di un mondo altro, che guarda al futuro.
La mostra presenta un connubio originale e armonico tra reperti e oggetti delle collezioni museali dell’Ateneo bolognese e di quelle dei Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina, exhibit tecnico-scientifici immersivi e interattivi prodotti in originale da Fondazione Golinelli, quadri di diverse epoche di Bartolomeo Passarotti, Enrico Prampolini, Virginio Marchi e Mattia Moreni (“La genetica del computer. Il computer nella genetica”, dipinti, sculture e installazioni di Nicola Samorì (“Drummer”, “Viergie noire”).
MARCELLO TOSI