PAMELA STRACCI: RACCONTI PER IMMAGINI

BIOGRAFIA. Pittrice romana, Pamela Stracci inizia sin da bambina lo studio e l’apprendimento delle tecniche del disegno e della pittura artistica. Dalla fine degli anni ’80 è allieva seguita da vari pedagoghi d’arte, tra i quali il Mo Ricci, in un percorso artistico affinato nel tempo con la pratica, la formazione e lo studio.

Naturopata, nei suoi lavori c’è un chiaro orientamento di come perseguire, anche in ambito artistico, il riequilibrio, il rilassamento e la concentrazione del corpo e della mente e nutrire la crescita dello spirito intelligente insito in ognuno di noi. Con il tempo accentua la necessità di una spiritualità, sentita e ricercata, da racchiudere in ogni dipinto, per una rappresentazione che è incontro tra figurativo e concettuale, caratteristica distintiva dei suoi quadri.

Ogni opera mai banale, cela rappresentazioni di significati trascendenti, un’arte esperienziale per cogliere il segreto più profondo di una emozione.

L’artista Pamela Stracci

Scrivono di lei:

“Una pittura pregna di variegate e complesse implicazioni sentimentali, si proietta nel bacio materno per svelare la sfera affettiva in una rappresentazione figurativa che diviene visione interiore e fantastica, dove il brillante cromatismo insegue sulla concretezza dell’amore il racconto umano, dando significato all’emozione che sfida luoghi e tempi per un nuovo stile d’arte.” CDM

Per lei dipingere un quadro significa far nascere un dubbio o innescare una passione. Amante dell’India e della sua spiritualità, Pamela Stracci, pur dichiarando evidenti riferimenti iconografici, sviluppa in modo personale e mai banale una tematica fondamentale: l’amore. Complimenti” SFal

“Un chiaro invito a lasciarsi coinvolgere all’interno dell’opera, a lasciarsi portare senza remore in quel mondo sognante della mente e dell’attrazione che non sempre si manifesta come concreto e definito” SFal.

Due volti campeggiano sulla superficie dell’opera, lui ha i capelli rosso fuoco e lei azzurro acqua marina, lui guarda con sguardo intenso, lei ha gli occhi chiusi, guarda all’interno. La struttura compositiva è rigorosamente speculare, all’interno di un triangolo che ha il vertice sul punto mediano del lato superiore del quadro, si sviluppa tutta la tessitura dell’opera, al centro uno sfondo arabesco nasconde il segreto del vaso, basta girare l’opera per scoprire il vaso dorato. L’intreccio tematico e la soluzione compositiva ricordano figure arcaiche dell’India o della Mesopotamia.” AP

“In un’epoca, la nostra, esulcerata da un vagare illusorio e disumano, fermarsi davanti a un istante di semplice, innocente meraviglia è un richiamo verso un’umanità fatta di piccole cose, di gesti gentili, di gratitudine, di comunione con la natura, che disegnano, umili, il piccolo mondo antico di questa fanciulla divertita e compiaciuta d’essere nido sicuro per la vita che nasce. Un messaggio, dunque, chiaro e possente, consegnato, per volontà dell’artista, con garbo e benevolenza, lieve come la mano che si appresta a velare il foglio” M.S.

“È impossibile non lasciarsi sedurre dalla incantevole dolcezza di questa deliziosa bambina che osserva divertita e meravigliata cosa accade sopra la sua testa alzando gli occhi, un sorriso coinvolgente il suo, reso come l’insieme da Pamela Stracci con notevole ed invidiabile capacità metanarrativa tanto da portare alla ribalta, velatura dopo velatura, una raffigurazione emozionante e assolutamente sincera.” S.F.

“Sono due volti paralleli quelli che Pamela Stracci raffigura nel quadro “La consapevolezza dell’amore”. Due volti che sembra non si possano avvicinare ma che al contrario confluiscono nell’amore rappresentato dalla pisside che si vede capovolgendo i l quadro. Ispirato al mito di Sherazade l’opera si avvale dunque di un profondo simbolismo e di una vena espressiva connotata da tinte iridescenti.” S.F.

Personaggi sognanti rappresentano una ricerca di interiorità Riferimenti espliciti alle sue figlie, “muse ispiratrici di sempre nuove emozioni e orizzonti”, sono chiaramente rappresentati nelle opere che propone in un continuum di passato e futuro che si realizza nella vita presente.

Dal 2012 insegna tecniche artistiche e archeologia presso varie associazioni del territorio e presso le scuole ricevendo ampi consensi tra i giovani.

Pamela dal 2015 è direttore della APS Il Mandorlo d’Oro dove si dedica da tanti anni e con successo ad insegnare archeologia e arte pittorica in particolare a bambini e ragazzi: “lo studio del passato e lo sviluppo del pensiero creativo come forma di rivoluzione contro una modernità che vuole i nostri figli sempre in continua competizione e superficialità”. Come direttore artistico ha curato e organizzato varie mostre d’arte che hanno riscosso ampio successo sia da parte degli artisti coinvolti che dal pubblico.

Nella vita è progettista, responsabile di opere pubbliche in un Ente da oltre vent’anni: il disegno tecnico fa parte della quotidianità ma sente l’arte come la massima espressione di libertà. Ha ricoperto il ruolo professionale di “Referente della innovazione archeologica e responsabile del settore archeologico” in un ente pubblico. Il disegno archeologico è un altro punto forte della sua formazione e preparazione professionale. Ha fatto parte inoltre di varie commissione artistiche per enti pubblici anche con la qualifica di Presidente.

Scrive articoli di attualità, storia, archeologia, tradizioni e arte su un settimanale di cultura e società e collabora ad una rivista specializzata come esperta di cucina antica, storica, archeologica e astronomica. Collabora con Quia arte, archeologia e antiquariato.

Ha esposto ed espone in varie mostre e gallerie d’arte riscuotendo ampio successo da parte del pubblico e della critica. Una delle sue opere, tassello di una collettiva d’arte monumentale, è esposta in modo permanente presso il Municipio della Città di Ladispoli.

SITO: www.pamelastracciart.it

STILE. “Le opere di Pamela Stracci sono veri e propri racconti per immagini. Si tratta di narrazioni mai banali o didascalici in quanto in essi si evidenziano affascinanti percorsi simbolici in seno ai quali l’artista propone un’attenta riflessione sul esserci nel mondo, prendendo volutamente a prestito le parole del filosofo Martin Heidegger.

Una figurazione strutturata secondo misure compositive converge la robustezza del colore e la preziosità della forma, la pittrice romana sperimenta sentieri espressivi dove l’essere umano andato da un’atmosfera senza tempo che consente a chiunque di immedesimarsi nei soggetti rappresentati.

Negli acquerelli come nelle opere esefuite con altre tecnice si ha infatti la netta sensazione di trovarsi al centro la meditazione perspicace sul vivere.

Pamela ha infatti il dono di evocare, mediante precise scansioni cromatiche, un universo in cui il segno grafico si sposa perfettamente con quello raffigurativo, in un’alternanza che offre infiniti spunti introspettivi.

Tenendosi opportunamente lontana da un linguaggio criptico o, peggio ancora, autoreferenziale, l’artista declina con passione temi e soggetti davvero originali immediatamente riconoscibili nei quali ogni elemento non è mai meramente accessiorio,  ma contribuisce in maniera maniera inequivocabile alla resa complessiva dell’opera” (Simone Fappanni)

GALLERIA. Di seguito viene proposta una serie di opere selezionate personalmente dall’artista per questa rassegna.

Ambra, acquerello 2020
Amore Filokosmosofico, acrilico 2017
Flora sognante, acquerello 2018
Gli occhi della guerra, acrilico 2018
L&apos_attimo di eternità, acrilico 2018
La consapevolezza dell’Epos_amore, la fiaba di Sherazade, acrilico 2019
La meraviglia, acquerello 2019
La vita è nelle tue mani, acrilico anno 2019
Nel mare del tempo, acrilico 2019
Orchidee, acquerello 2018
Santa Maria del Rosario e Gesù bambini, acquerello 2018
Santa Maria del Rosario e Gesù bambini, acquerello 2018
Serie Donne del Mondo – Giappone, acrilico 2020
Serie Donne del Mondo – India, acrilico 2020
Suono per te, acquerello 2020
Torre Flavia, estemporanea acquerello 2019
Una splendida giornata a roma, acrilico 2019