Perché alcuni quadri valgono milioni di Euro e altri neppure il costo della tela?

Foto di Gerd Altmann da Pixabay 

Molte persone mi chiedono perché alcuni quadri valgono milioni di Euro e altri – tantissimi -neppure il costo della tela. L’imbianchino che mi sta tinteggiando casa, che si sente un po’ un “collega” dei pittori, mi ha fatto questo ragionamento: se prendiamo due quadri della stessa dimensione, eseguiti con la stessa tecnica, ad esempio ad olio, uno di un artista famoso, l’altro di un emerito sconosciuto, non ci sono “differenze”. Stessa misura, stessa tecnica. Cosa cambia? Beh, qualcosa cambia. E infatti, mi sono prodotto in una lunga filippica sul fatto che ci sono pittori e pittori, artisti e artisti, che la mano di uno non è la mano di un altro. Ma lui, l’imbianchino che si sente un po’ un “collega” dei pittori, non demorde. E ribatte sostenendo che non è perché un artista è famoso che è più “bravo” di uno che non lo è. Poi affonda il colpo basso: in fondo siete voi critici a stabilire chi è famoso e bravo e chi non lo è. Colpito e affondato? Beh, non proprio. Perché manca l’elemento più importante: il tempo. A fare grande un artista non sono i critici. Tanto meno il mercato: non dimentichiamo che Van Gogh ( da visitare assolutamente il Museo a lui dedicato, https://www.vangoghmuseum.nl/) non ha venduto in vita nemmeno un quadro, o forse uno solo. Ma poco importa. La differenza non è sostanziale. Gli artisti che superano le barriere del tempo, che riescono a emozionare nonostante il tempo consumi tutto, comprese le mode (artistiche) passeggere, sono quelli che restano. Avrò convinto l’imbianchino che si sente un po’ un “collega” dei pittori? Non lo so. Per ora tace. E chi tace…