POKER D’ARTE: MICHELA INTROPIDO, FEDERICO E LUCIANO RESIDORI ED EMANUELA TERRAGNOLI AL CIRCOLO UNIFICATO DELL’ESERCITO

VERONA. “Poker d’arte” è l’intrigante titolo della rassegna d’arte che si apre venerdì 7 marzo a Verona alle 17,00 presso il Circolo Unificato dell’Esercito di Castelvecchio. Ne sono protagonisti: la poetessa Michela Intropido, che reciterà una scelta di suoi versi, il tenore Federico Residori, eccellente interprete del “Bel canto”, e i pittori Luciano Residori ed Emanuela Terragnoli, che esporranno una serie di opere fino al 6 aprile. Orari: dalle 10,00 alle 14,30, dalle 17,30 alle 22,30, martedì chiuso, domenica aperto solo al mattino. Conduce il vernissage il giornalista Claudio Gasparini, mentre il critico e storico d’arte Simone Fappanni presenterà i dipinti.

“Come i grandi filosofi e pensatori del passato, si legge nelle note editoriali del libro “Attimi di esistenza” (Aletti), la poetessa Michela Intropido si ferma a rivivere attimi di esistenza e, contemplando l’immensità del Firmamento, si pone domande sul proprio destino e sul proprio percorso in questo cosmo traboccante di misteri e meraviglie. Nel silenzio del proprio cuore, cerca con determinazione risposte sulla vita, facendo luce sul passato e delineando il presente e il futuro. Dopo aver navigato a lungo nell’orbita dei suoi pensieri e dei suoi desideri, scopre chi è veramente e svela il senso vero del suo percorso in un alternarsi di gioia e tristezza, in un difficile equilibrio tra opposti”.

Luciano Residori è il primo classificato al “Maggio Artistico” di Bardolino (Vr) e secondo classificato ad “Artevilla” di Villafranca Verona. La sua è pittura emozionale ed emozionante, dove la realtà sensoriale si trasforma nella personale realtà affettiva e psicologica che vive in ogni quadro, mai banale per riproporsi al fruitore in uno stimolante e coinvolgente processo dinamico. Carpe diem, cogli l’attimo, l’adagio oraziano si addice alla pienezza introspettiva dei dipinti di Luciano Residori in una coinvolgente venatura poetica, contemplazione e silenzio diventano essenziali per fermarsi a riflettere su se stessi. Artista dotato di fine sensibilità e di grande amore verso la natura e la libertà, Luciano Residori sa agilmente spaziare da un piano rappresentativo profondo ed attento ad un raffinato registro interiore procedendo verso l’infinito e forse anche oltre. Ha partecipato a molte collettive e personali in Verona e provincia, a Pavia, a Padova, Mantova, Cremona, Udine e a Innsbruck.

«Residori, afferma Fappanni, fissa istanti ed emozioni sulla tela con una sincera partecipazione empatica capace di coinvolgere immediatamente l’osservatore. Nel suoi quadri, infatti, si osservano paesaggi e figure che nascono da una cristallina capacità evocativa che nasce dal desiderio, incessante, di trasporre sulla tela un vissuto in cui l’osservazione del reale diventa materia tattile di un ordito meta-narrativo che si carica di una sottile quanto coinvolgente venatura poetica. Quella di Residori è, infatti, una pittura che guarda agli elementi costitutivi dell’esistenza, e in primis all’acqua, per raccontare, mediante colori e forme, ciò che spesso ci sfugge a causa dei ritmi, frenetici e incessanti, che la routine quotidiana spesso c’impone. Ecco allora che l’artista veneto ci conduce, quasi per mano, alla scoperta di luoghi dove la contemplazione e il silenzio diventano essenziali, momento per fermarsi a riflettere su se stessi a partire dalla natura, umana e vegetale, che Luciano dipinge senza pentimenti mediante acuti tagli prospettici».

Emanuela Terragnoli è nata a Verona, dove risiede e lavora. Dal 1992 ha esposto in musei, sedi istituzionali, gallerie e luoghi espositivi pubblici e privati, in Italia e all’estero. Ha ricevuto premi, riconoscimenti e consensi da pubblico e critica. Suoi dipinti si trovano in collezioni pubbliche e private. Il suo percorso artistico è una sorta di viaggio in autonomia verso una ipotetica meta che si rinnova in continuazione; è costante ricerca e conseguente evoluzione. La natura è la sua più grande ispiratrice ed è il paesaggio il soggetto principe dei suoi dipinti. La figurazione si va via, via mutando in astratto-informale, con il quale esprime il suo sentire e si confronta con il pubblico su svariatissimi ambiti.

Secondo Fappanni, “gli emozionanti “capitoli pittorici” in cui si divide la produzione creativa di Emanuela Terragnoli hanno un denominatore comune: la preziosità del colore, intesa come costante e inesauribile ricerca di equilibrio cromatico e di forza meta-rappresentativa resa attraverso un sempre meticoloso uso delle tinte.  Un ideale punto di partenza per accostare l’universo creativo di questa raffinata pittrice veneta è senza dubbio la natura, che viene avvicinata con estrema dolcezza e trasposta in quadri nei quali l’artista sembra voler fermare nella tela o sulla delicata carta d’acquerello l’emozione che prova dipingendo al cospetto di scenari che nel loro incanto bucolico esalano un fascino senza tempo nel quale perdersi ad libitum. Le grandi distese fiorite, così come i filari o i campi battuti dal sole estivo e mossi da un vento leggero, danno la misura dell’estro di Emanuela che sa cogliere nell’insieme quella vita vegetale che pulsa in ogni paesaggio…”