QUANDO IL DISEGNO ARCHIETTONICO È PURA ARTE: LA COLLEZIONE PAPAFAVA

Auguste Hubert, Il Tempio di Flora, Villa Pallavicini (oggi Savoia) in via Salaria, Roma

VICENZA. Quando si pensa ai disegni di un architetto, di solito vengono in mente elaborati che vogliono strutturare gli spazi di un determinato edificio secondo  il volere del committente. Tuttavia, se osservati attentamente, certi disegni realizzati da  visionari architetti,  risultano davvero straordinari non solo dal punto di vista squisitamente tecnico, ma anche   da quello più propriamente artistico.

In questo senso vale davvero la pena visitare a Vicenza la mostra “Un architetto al tempo di Canova. Alessandro Papafava e la sua raccolta”.

Curata da Susanna Pasquali e Alistair Rowan al Palladio Museum, visitabile fino al 13 settembre, racconta, come spiegano i promotori, «una vicenda straordinaria: una raccolta di disegni di architettura rimasta intatta, protetta per secoli nell’archivio di una nobile famiglia padovana, in grado di trasportarci in un mondo lontano, quello di Alessandro Papafava (1784-1861), cresciuto in tempi difficili ma fervidi di passioni, all’indomani della caduta della Serenissima».

La raccolta comprende ben 49 fogli di vario formato e di stampe di celebri architetti, tra cui Giacomo Quarenghi, Giuseppe Camporese e Joseph Michael Gandy, raccolti dall’allora giovane professionista padovano fra il 1803 e il 1807 e ora donato dagli eredi al Palladio.

«La raccolta, continua una nota dei promotori, conservata integra dalla famiglia Papafava per più di 200 anni, è costituita da materiali di altissima qualità grafico-pittorica e riveste un valore storico enorme: essa ci restituisce infatti una rara istantanea degli interessi di un giovane studente di architettura fra Sette e Ottocento, totalmente immerso nella cultura architettonica negli anni in cui i modelli del Neoclassicismo romano arrivarono nel Veneto, rivoluzionandone il gusto.

Alessandro Papafava, giovane ed entusiasta studioso d’arte, oltre all’Accademia frequentava i più influenti atelier artistici, come i laboratori di Canova e della pittrice Angelika Kauffmann e quelli degli architetti Giuseppe Camporese, Vincenzo Balestra e Mario Asprucci, acquistando da loro le stampe e i bellissimi disegni acquerellati, insieme a quelli dell’inglese Joseph Michael Gandy, autore delle immaginifiche vedute dei progetti di Sir John Soane, e di Giacomo Quarenghi (di cui nel 2017 si è celebrato il bicentenario della morte).

Tornato a Padova, Alessandro Papafava utilizzò quanto imparato a Roma sia nella riprogettazione delle sale e degli arredi dell’appartamento neoclassico nel palazzo di famiglia a Padova sia nel ridisegno austero delle facciate e degli interni nella villa di Frassanelle, ai piedi dei Colli Euganei.

Così facendo, mettendosi in contatto con l’ambiente artistico locale – fra cui certamente Giuseppe Jappelli – e condividendo i suoi studi, i “suoi disegni ” e la sua esperienza, Alessandro contribuì concretamente all’affermazione e alla diffusione dello stile neoclassico nel Veneto. Per tutto il resto della sua vita continuò a coltivare gli stessi interessi, ricoprendo numerosi incarichi civici ed essendo nominato Membro dell’Accademia di Belle Arti di Venezia e Deputato della Congregazione Provinciale di Padova».

INFO. Orari di apertura: dal martedì alla domenica, 10:00-18:00 (ultimo ingresso 17:30)
Biglietto mostra+museo: intero € 8,00; ridotto € 6,00; scuole € 2,00; Palladio family € 12,00
https://www.palladiomuseum.org/exhibitions/papafava
Twitter / Facebook / Instagram: PalladioMuseum
accoglienza@palladiomuseum.org / Tel. +39 0444 323014 / Fax +39 0444 322869

NOTA. L’immagine dell’opera rappresentata è stata inserita esclusivamente per corredare il presente articolo di presentazione della mostra in osservanza a quanto indicato nelle note dell’Ufficio stampa della rassegna