QUASI CORPI: LE MODELLAZIONI ASTRATTE DI FERNANDEZ NICOLA AL CORNETTO ACUSTICO

Un’opera in mostra

CAGLIARI. Con la sua nuova personale al Cornetto Acustico di via San Giovanni n.219 a Cagliari, dal titolo “Quasi corpi”, a cura di Caterina Ghisu, l’artista argentina Viviana Fernandez Nicola presenta i suoi nuovi lavori di modellazione di forme astratte con il cartone riciclato, alla ricerca continua di relazioni tra spazio, dimensione, struttura e peso. La rassegna s’inaugura mercoledì 8 gennaio alle ore 18:30.
Le forme che scaturiscono da questa complessità progettuale sono modellate attraverso la straordinaria capacità dell’artista di rendere organico e tridimensionale un materiale – il cartone da imballaggio – che nasce squadrato e bidimensionale.
Al contrario della scultura, che ha il suo punto di partenza in blocchi di pietra, che “là più cresce u’ più la pietra scema”, come scriveva Michelangelo Buonarroti, “per forza di levare”, le opere di Viviana Fernandez Nicola sono il risultato di un processo più simile a una progettazione architettonica, dal piano alla concezione di forme in uno spazio. Il suo modo di lavorare la materia la porta a realizzare opere che sono fenomeni visivi, che la luce contribuisce a esplorare e a leggere.
Uno dei riferimenti culturali e storico artistici di Viviana Fernandez Nicola è la scultrice argentina di nascita e europea di formazione Maria Simon (1922 – 2009), non molto conosciuta in Italia, il cui lavoro viene definito da Pierre Restany sobrio, duro, austero. Nel 1977 Maria Simon afferma che “la scultura non dovrebbe essere affrontata come un
problema filosofico, perché una scultura è una forma nello spazio, e niente di più”. Tra gli accostamenti all’opera di Viviana Fernandez mi permetto di aggiungere anche i Bozzoli, i Controrilievi e i Bichos della brasiliana Lygia Clark, che, come le opere di Viviana, nascono dalla geometria ma la trascendono, invitando alla scoperta di molteplici punti di vista attraverso il nostro avvicinamento, spostamento nello spazio, fino al cambiamento della posizione all’opera e alla sua manipolazione in configurazioni diverse.
Lygia Clark affermava che un’opera d’arte non dovrebbe essere considerata né una macchina né un oggetto, ma piuttosto un quasi-corpo che può essere reso completo solo attraverso la partecipazione del pubblico. Solo in questo modo l’opera d’arte può dirsi completa e piena di vita.
Viviana Fernandez Nicola crea forme che sono concepite come organismi dotati di un proprio canone che non si limita ad essere estetico perché sfugge a ogni regola fissa, per lasciare a chi guarda la possibilità di interagire con la propria sfera, che sia cerebrale o emotiva.
Caterina Ghisu

CENNI BIOGRAFICI

Viviana Fernandez Nicola (1960) nasce in Argentina, dove vive e lavora, con lunghi soggiorni tra l’Italia e la Svizzera.
Si forma alla Scuola Nazionale di Belle Arti “Prilidiano Pueyrredón” di Buenos Aires, è stata allieva degli scultori Enrique Valderrey, Riccardo Gianetti, Antonio Pujia e del ceramista Leo Tavella. Ha lavorato come docente di scultura alle Accademie di Belle Arti “Regina Pacis” e “Beato Angelico” di Buenos Aires.
Si è aggiudicata il primo Premio di Scultura del XX Salone Annuale di Ceramica Artistica in Argentina. Dal 2013 al 2017 ha esposto le sue opere alla manifestazione Puertas abiertas nel quartiere di San Isidro di Buenos Aires.
In Italia ha tenuto laboratori di ceramica per ipovedenti e non vedenti.
Ha partecipato a numerose mostre collettive, tra cui Segni Elementari ad Alberobello (2022) a cura di Brizia Minerva, Francesco Carofiglio, Caterina Ghisu, Lorenzo Madaro, in occasione del venticinquesimo anno di intitolazione del sito UNESCO e Woman Empowerment (2024), a cura di Caterina Ghisu e Simone Mereu Canepa, all’Hotel Italia di Cagliari.

Con la personale Tempo di carta (2023), a cura di Caterina Ghisu, ha esposto allo Spazio (In)Visibile di Cagliari.