ROBERT CAPA NELLA STORIA AL MUDEC

Berlino, 1945 © Robert Capa © Centro Internazionale di Fotografia – Magnum Photos: fonte: press kit uf stampa Mudec, immagine inserita al solo scopo di presentare la mostra “R. Capa. Nella storia”.

MILANO. A cent’anni dalla nascita, il MUDEC di Milano propone, fino al 19 marzo, una mostra retrospettiva al lavoro dei fotoreporter Robert Capa e Gelda Taro, considerati fra gli inventori del fotogiornalismo. Hanno avuto modo di documentare la storia dell’Europa partendo dagli anni trenta fino ad arrivare al neocolonialismo francese degli anni cinquanta Loro sono gli scatti eseguiti ad una conferenza di Trotsky tenutasi a Copenaghen nel 1932 grazie ad una piccola Leica nascosta in tasca. E’ in questi anni che cominciano a conoscere dei fotografi che poi diventeranno famosi come Cartier-Bresson o David “Chim” Seymour ed è anche il momento nel quale comincia l’utilizzo dello pseudonimo di Robert Capa , che in realtà era ungherese e non americano . Grazie anche all’evoluzione della tecnica fotografica i due possono viaggiare e fotografare eventi storicamente importanti come la Guerra Civile Spagnola . E’ proprio durante questo periodo che Capa scatta l’immagine intitolata “morte di un miliziano lealista” che scatena tra l’altro anche una serie di “querelle” sulla sua autenticità che per altro non toglie niente al suo messaggio contro la brutalità della guerra . Pur aumentando la loro popolarità il 1937 si rivela come un anno infausto a causa della morte di Gelda Taro che il 26 luglio ha un incidente mortale cadendo dal mezzo sul quale viaggiava . L’evento colpisce profondamente Capa che decide di trasferirsi in Cina per documentarne l’invasione giapponese e la resistenza del Kuomintang guidato da Chiang Kai-shek , oltre alla vita dei civili della capitale provvisoria di Hankou sottoposti ai continui attacchi aerei giapponesi .

Il continuo evolversi del conflitto europeo fa in modo che lui , ungherese naturalizzato americano , ne segua l’andamento passando da Londra sotto i bombardamenti tedeschi , con le truppe americane al fronte nord africano ed all’invasione della Sicilia . A questo periodo appartiene l’immagine celeberrima che mostra un pastore siciliano al quale un gigantesco soldato americano chiede informazioni sulla posizione delle truppe nemiche .Passato a Napoli viene in seguito spostato sul fronte della Normandia del quale si possono vedere solo alcune immagini dello sbarco , in quanto la maggior parte sono state perse per un errore tecnico di sviluppo . Nonostante il loro esiguo numero questi fotogrammi ci trasmettono una decisa impressione della situazione e degli avvenimenti del momento . E’ “D DAY” nel 1944 ed il luogo è ”Omaha Beach” , uno dei principali punti di sbarco del contingente americano .

Dopo la Normandia Capa seguirà ancora le truppe alleate anche nella Germania distrutta fino a raggiungere Lipsia. Terminata la guerra a Capa riesce l’impresa di oltre passare la cortina di ferro e visitare l’ Unione Sovietica accompagnato dall’amico John Steibeck . Durante questo soggiorno visitano alcuni luoghi emblematici come Mosca , la città di Kiev in Ucraina , ma anche alcune alle fattorie collettive che si stanno occupando della ricostruzione post bellica . I loro itinerari sono gestiti dal Voks, società per le relazioni culturali con i paesi stranieri che li controlla costantemente cercando di fornire loro un’immagine dell’ Unione Sovietica conforme alla propaganda stalinista . Oltre alle difficoltà causate dalla diffidenza della popolazione in più di un’occasione a Capa viene impedito di scattare fotografie ed al termine del viaggio è costretto a sottoporre oltre 4000 negativi impressi al visto della censura . Le immagini arrivate fino a noi raccontano di chiese e palazzi in rovina , di moscoviti dai visi seri , di contadine che ballano tra di loro , ma senza uomini perché andati al fronte , di ucraini animati dalla voglia di ricostruire il loro paese dopo la guerra .

Dal 1948 Capa si trova in Israele per documentare la nascita del nuovo stato insieme allo scrittore Irwin Shaw con cui pubblicherà il libro ” Report on Israel “ testimoniando la realtà dei campi profughi dove si stanno raccogliendo quelli che diventeranno i futuri cittadini della nazione .

L’ultimo lavoro che Capa ci ha lasciato risale alla Guerra d’Indocina , perché proprio allora muore a causa di una mina antiuomo nella quale è incappato durante l’ traversamento di un campo al seguito delle truppe francesi . Come è facile immaginare data la quantità di immagini realizzate dai due fotografi e la varietà degli argomenti trattati in mostra sono presenti molti settori all’interno dei quali appaiono diversi modi di approcciarsi all’immagine .

Durante tutta la loro carriera sono molto aiutati dal progredire costante degli apparecchi fotografici che diventano sempre più precisi e compatti . Questo vantaggio si rileva in maniera particolare nelle immagini di movimento come alcune presenti nel settore che riguarda il Fronte Popolare in Francia e la Guerra Civile in Spagna , ma anche altre riguardanti lo sbarco in Normandia . Frammiste a queste ne troviamo di altro genere che , forse più libere dalle necessità di documentare il fatto in sé , si soffermano sui personaggi che compongono la scena ed indagano nella personalità di ciascuno estraendoli dal contesto . Un esempio di questo tipo può essere senz’altro l’immagine del pastore siciliano che fornisce informazionial soldato americano creando quasi una composizione al di fuori del tempo .

Quando non esiste solo il temaqQQ dominante come il comizio o l’azione di guerra la personalità dei soggetti viene esaltata creando immagini più personali .

Di tipo ancora diverso sono le due serie di immagini che riguardano la ricostruzione in Russia spinta forse da un desiderio di maggiore pace e di allentarsi della tensione generata dal conflitto , ma ancora di più gli scatti che documentano la nascita dello Stato di Israele . Questo avvenimento dopo la fine del conflitto diventa il segno di una rinascita di una umanità fino ad allora perseguitata e che sta venendo riconosciuta a livello internazionale .

Come ultima notazione vorrei aggiungere che ritengo l’opera di Capa più valida quando gli viene permesso di focalizzarsi sui singoli soggetti , perché è in quel momento che se ne può scoprire maggiormente l’attenzione con la quale vuole mettere in rilievo la personalità nei suoi personaggi .

AUTORE: STEFANO COZZAGLIO

INFORMAZIONI:

MUDECvia Tortona n. 56 Milano 02.54917 lunedì – venerdì 10.00 17.00

Date 11.11.2022 19.03.2023

Orarilunedì 14.30 -19.30

Mar, Mer , Ven , Dom 09.30 – 19,30

Giovedì , Sabato 09.30 -22.30

Bigliettiintero EURO 12,00 rIdotto EURO 10,00

Il servizio biglietteria termina un’ora prima della chiusura