SIMONE FAPPANNI VINCE IL PREMIO LETTERARIO “PAOLO BRIANZI” CON “LA BELLA VITA CHE NON CONOSCEVO”

CREMONA.

Un pomeriggio di “caldo sole ottobrino” ha favorito gli invitati convenuti alla Cerimonia di consegna degli attestati di premiazione del Premio Letterario Brianzi, giunto quest’anno alla settima edizione.

Il luminoso “Salone delle Stelle” della struttura polivalente de “IL LAGO DEI CIGNI” di Cremona, ha ospitato l’evento culturale con la piacevole e brillante cornice accogliente del “benvenuto” da parte del Comitato Promotore composto dai sigg.ri Angelo sen. RESCAGLIO, le sorelle prof. Rosa Maria e Paola BRIANZI, il dott. Giovanni SCOTTI e il dott. Agostino MELEGA.

Il saluto introduttivo pronunciato dal Presidente Confartigianato di Cremona Massimo RIVOLTINI, ha ribadito ancora una volta il significato culturale di questo evento che lega il mondo artigiano cremonese con questi appuntamenti significativi, specialmente in un momento come quello che stiamo vivendo, dove vediamo segnali di ripresa di socialità … “anche queste iniziative aprono il cuore in tante persone animate di valori che danno senso alla propria esistenza”.

“Confartigianato, attraverso le associazioni specifiche di Anap e Ancos, promuovono e alimentano con la loro organizzazione territoriale, attività culturali come questa, che sanno attingere dalla memoria e dal vissuto quotidiano, quella tradizione tipica e caratteristica che ci fa sentire legati alla propria territorialità attraverso la parlata dialettale, capace di codificare sentimenti e valori unici e legati ad ogni persona e il suo vissuto e lavoro”.

Infine, esprime un suo convincimento: “Per questo, la mia presenza oggi, significa soprattutto, sostegno associativo e continuità nella promozione di questo evento culturale, che ormai accoglie consensi anche da altre regioni italiane, come avvenuto in questa …sofferta edizione pre e post-pandemica”.

La presenza dell’Assessore alla Cultura del Comune di Cremona dott. Luca BURGAZZI, nel suo indirizzo di saluto, ha gratificato con parole significative, il percorso sin qui pervenuto di questa nobile iniziativa, giunta ormai alla settima edizione; inoltre, ha posto l’accento sul significato del “saper fare CULTURA”, coniugando il saper cogliere gli aspetti positivi del vissuto tradizionale territoriale, con l’implemento costante di iniziative che sanno coinvolgere le persone con i loro sentimenti, attraverso le capacità espressive che ognuno sa recepire nella convivialità e nei rapporti interpersonali.

Il saluto del Presidente del Comitato e della Giuria, il prof. Angelo sen. RESCAGLIO, ha posto l’accento sulla qualità dei lavori pervenuti, che, sempre più si arricchiscono di valori da sostenere e divulgare, specialmente oggi, in un tempo dove la pandemia virale ha costretto “l’umano” ad abbandonare valori quali la socialità, la condivisione, gli affetti … atteggiamenti e valori che si susseguono in tutti i lavori pervenuti … per questo, ringrazia tutti quanti hanno partecipato a questo appuntamento che, in questa edizione, ha visto l’attenzione di ben 26 concorrenti con oltre 30 lavori da sottoporre alla valutazione della giuria.

Così scrive Vittorio Pellegri: “Il membro del Comitato Promotore e della giuria dott. Giovanni SCOTTI, che ha avuto il compito di coordinare le motivazioni delle assegnazioni dei premi, ha rimarcato il notevole compito dei giurati nella valutazione dei componimenti, riservando a tutti, il ringraziamento della giuria e l’auspicio di una continua formulazione di opere letterarie che possano favorire l’amore per la scrittura e la letteratura di versi con rimandi al nostro vernacolo cremonese.

Il dott. Giovanni SCOTTI insieme al dott.  Agostino MELEGA si sono alternati alla lettura delle motivazioni che hanno stabilito le benemerenze, e poi alla lettura dei lavori integrali dei primi arrivati per ogni categoria.

Si è passati quindi alla consegna degli attestati che sono stati distribuiti partendo dal settore del Laboratorio Scolastico (due attestati); con il Laboratorio RSA – Residenze Sanitarie Anziani (due attestati); con la Poesia in dialetto (tre attestati); con la Prosa in italiano (tre attestati); con la Poesia in italiano (quattro attestati, due ex-equo); di queste premiazioni vedi il documento allegato alla cronaca.

Durante la consegna degli attestati, Il dott. Agostino MELEGA, ha deliziato i partecipanti con un’introduzione alla lettura della “DIVINA COMMEDIA” di Dante Alighieri nella versione composta dal compianto Sergio MARELLI, cultore della parlata locale cremonese, ed ora, motivo di un Corso di dialettologia d’arte, da poco iniziato sul nostro territorio e curato dall’Università della Terza Età.

La lettura del 1° Canto dell’Inferno, è stato presupposto di reminiscenze di vocaboli coloriti e ora inusueti anche nella nostra odierna parlata dialettale, ma che rimandano certamente alla concretezza di azioni e sentimenti vissuti dai popolani cremonesi di un tempo … che ben volentieri si ri-ascoltano con quel desiderio di assaporare il vissuto di un passato che non torna più, umanamente povero di benessere, ma ricco di umanità condivisa.

I saluti e i ringraziamenti finali, sono stati pronunciati dalla prof. Rosa Maria BRIANZI che esprimendo il “GRAZIE del ricordo indelebile del nonno Paolo BRIANZI”, cultore della civiltà contadina e della lingua dialettale cremonese, ha espresso l’elogio più sentito per quanti hanno contribuito alla realizzazione dell’evento or ora celebrato che ha visto impegnato l’organizzazione logistica della segreteria di Confartigianato Cremona, il lavoro volontaristico del Comitato Promotore e, l’adesione sempre più consistente di persone che amano la cultura del nostro territorio.

Con l’appaluso sentito e corale di tutti i presenti, è terminata questa bella 7° edizione, manifestando quel desiderio da soddisfare … di una prossima edizione per l’imminente 2022″.

La sezione Poesia in lingua italiana del Premio Letterario “Paolo Brianzi” è stata vinta da Simone Fappanni, fondatore di Art is line blog. La commissione giudicatrice, presieduta dal Senatore Angelo Rescaglio e composta da diversi studiosi, ha premiato la lirica “La bella vita che non conoscevo” assegnando il Primo Premio per la Poesia all’insegnante e critico d’arte cremonese.

Questa la motivazione: “la letteratura del nostro tempo, nella sua tragedia di ogni giorno, con la caduta dei migliori affetti e delle amicizie più care, in questi versi trova la più significativa espressione, ma non muore la tensione verso un futuro diverso. “Perché spero, anzi credo, che dopo ogni caduta venga la risalita. ”

Leopardi stesso credeva che la “quiete” matura “dopo la tempesta”, che non esistono tempi infiniti di povertà spirituali, perché ognuno di noi possiede forze interiori che fanno rialzare la mente e il cuore verso l'”infinito” che segna sempre nuovi percorsi. Il testo del Poeta è umanamente intenso, sa raccogliere il dramma della storia del nostro inquieto presente, richiamandoci – ogni volta – alle paure incontrate, ma fuori da drammi paurosi, perché un “amore” vicino, che richiama stagioni capaci di farci sognare, è ragione di continuità e di una speranza più grande di ogni dramma.

Nei “ricordi più belli” vive la continuità del destino di ognuno, che è un grido di immortalità. La vita è sempre un dono di bellezza”