SOLO/MULTI: NATALIE DU PASQUIER ESPONE AL MACRO

Photo credit: Agnese Bedini e Melania Dalle Grave di DSL Studio. Courtesy of Uff. stampa MACRO

ROMA. Nell’ambito della rubrica SOLO/MULTI, sezione del Museo per l’Immaginazione Preventiva indirizzata a valorizzare nuovi approcci alla mostra come medium, il MACRO propone la prima personale di Nathalie Du Pasquier in un’istituzione museale italiana.

Questo il comunicato che illustra l’evento, visitabile fino al 20 giugno.

L’artista e designer francese ha concepito questa mostra come un Gesamtkunstwerk – una «sinfonia silenziosa» nelle parole dell’artista – che comprende un corpus di oltre cento opere realizzate dagli anni Ottanta fino a oggi. Nathalie Du Pasquier guarda alla realtà come a un catalogo «dal quale possiamo prendere tutto – afferma – e ritrasformarlo in un mondo altro».

È sempre stata incuriosita dal rapporto tra gli oggetti e lo spazio in cui si trovano. Un processo di indagine che ha preso corpo negli anni in dipinti, sculture, disegni, modelli, costruzioni, tappeti, libri e ceramiche – sempre in bilico tra rappresentazione e astrazione, bidimensionalità e volume.

La sua è una pittura “espansa”, che gioca poeticamente con complessi accordi di forme e dà vita a oggetti inanimati senza imporre alcuna narrazione, lasciando l’interpretazione agli occhi dello spettatore. Una pittura che esiste rispettivamente come oggetto, spazio o ambiente, in cui ogni distinzione tra l’opera d’arte e la sua struttura espositiva viene annullata.

Il dispositivo della mostra è, infatti, per Nathalie Du Pasquier uno strumento dinamico, che le permette, come in questo caso, di utilizzare i propri lavori come “materia prima” per costruire altre, nuove creazioni. In tal senso la presentazione di opere dei decenni passati, accostate ad altri elementi di periodi diversi, resiste alla convenzionalità di una mostra antologica dando vita a un’unica, grande installazione.

In contrasto con la vastità dello spazio espositivo, la mostra si svolge ad altezza d’uomo. Nathalie Du Pasquier ha lavorato sulle pareti come fossero immense tele, dipingendole di colori diversi e plasmando la sala fino a trasformarla in uno scenario unico, dove il visitatore/esploratore può incontrare dipinti, disegni, stampe e costruzioni tridimensionali.

Tutti questi elementi, accostati secondo logiche diverse, si ritrovano a “suonare” insieme come un ensemble in una colorata battaglia musicale che modifica la percezione dello spazio attorno a loro.

Nella primavera del 2022, la mostra sarà ospitata dal Musée régional d’art contemporain Occitanie / Pyrénées-Méditerranée di Sérignan, e per l’occasione verrà co-prodotta una pubblicazione.

NOTA. Testo e foto: ourtesy of Uff. stampa dell’evento