
MILANO – PESCAROLO ED UNITI. Una cinquantina di persone hanno partecipato alla gita organizzata dalla Biblioteca Comunale in collaborazione con la Pro loco con meta il centro storico di Milano. I partecipanti hanno potuto visitare alcune delle bellezze del capoluogo lombardo, a cominciare dal Castello Sforzesco, la splendida Piazza del Duomo, dominata dalla Cattedrale in cui trionfa la celebre statua della “Madonnina”, passando per la Galleria Vittorio Emanuele II, inoltrandosi in Piazza della Scala e da lì a Brera, il quartiere degli artisti. Due i momenti culturali guidati dal critico e storico d’arte Simone Fappanni: la visita al mattino alla collezione ottocentesca delle Gallerie d’Italia e quella nel pomeriggio alla mostra-evento “Munch. Il grido interiore”, tra le più visitate nel corso dell’anno appena trascorso e in procinto di essere trasferita a Roma negli spazi di Palazzo Bonaparte. «Addentrarsi nell’universo creativo di Edward Munch» ha spiegato Fappanni «significa intraprendere un “viaggio” all’interno dell’animo umano. L’artista, infatti, possiede una profonda capacità introspettiva che traspone in tela di raffinata fattura. E se tutti conosciamo molto bene il suo lavoro più celebre, quell’Urlo (eseguito in diverse versioni) che tanto impressiona già a una prima osservazione, la mostra a Palazzo Reale, che si tiene a quarant’anni esatti dall’ultima retrospettiva, consente di conoscere a fondo un creativo che ha saputo concentrarsi sul senso dell’esistenza con rara sensibilità. Antesignano dell’Espressionismo, eccellente simbolista, l’artista norvegese è fra i più illustri interpreti delle inquietudini che scuotono l’esistenza, sia in un’ottica personale che collettiva. L’evento, promosso dal Comune meneghino con il patrocinio della Reale Ambasciata di Norvegia a Roma, vanta la collaborazione con il Museo Munch di Oslo. Va sottolineato che quel senso di malinconia e, a volte, di disperazione, presente nei suoi lavori è, almeno in parte, il riflesso della sua vita, contrassegnata da strazianti dolori: la prematura perdita della mamma e della sorella maggiore Sophie, stroncata nel 1877 da tubercolosi, la tragica morte del padre e, non di meno, la travagliata relazione con la compagna, Tulla Larsen». L’Assessore alla cultura Marta Fiammetti, ringraziando i partecipanti, ha sottolineato come la proposta sia stata accolta con successo: il positivo riscontro di queste proposte incoraggia i promotori ad offrirne altre, come sempre aperte anche a chi non abita in paese.