THE EDGE OF EQUILIBRIUM: DIALOGO FRA ACCADEMICI E ARTISTI

La copertina del libro curato da Camilla Boemio

ROMA. The Edge of Equilibrium è una raccolta di saggi, conversazioni, un riuscito incontro tra accademici ed artisti, con progettualità inedite d’artista e visioni attuate ed attuabili; realizzato dalla curatrice e critica Camilla Boemio, pubblicata in lingua inglese nel luglio 2021 da Vanillaedizioni (acquistabile cliccando qui)

Il volume intreccia un dialogo a più voci, piuttosto che fare una dichiarazione fissa, offrendo un ampio quadro delle comunità d’arte da Los Angeles, alla frontiera con il Messico, al Sud America, all’Inghilterra arrivando a toccare Roma. Modi di vivere alternativi basati sulla terra e a basso impatto, affrontando questioni e dilemmi rilevanti per un rinnovamento epocale.

Il volume si compone di tre capitoli nei quali saggi, conversazioni e progetti d’artista dialogano in modo serrato apportando una molteplicità di interpretazioni sul tema dei gruppi d’arte non mainstream, le comunità rurali e l’attivismo di matrice etica ecologica.

In una fase di profonda disgregazione, di pandemia, di allontanamento dagli altri e dalla vita sociale, l’autore ha ritenuto fondamentale configurare un breve atlante nel quale la frugalità ritrae un quadro suggestivo nel quale varie forme di comunità (tema centrale di analisi per la filosofia del novecento) e i gruppi che si discostano dal mainstream d’arte e gli artisti forniscono le basi per la ricerca e la rivitalizzazione della controcultura proponendo un “nuovo mondo”.

Il volume si espande come una costellazione, le cui sfaccettature compongono un disegno polifonico. In questo stato di grazia emergono il film “This Is My Land” (del 2006, 14 min, 16mm, b/w) del britannico Ben Rivers, introdotto dalla critica Andréa Picard.

Il lavoro è un ritratto elaborato di Jake Williams, che vive solo nella foresta nell’Aberdeenshire, in Scozia. Jake ha un diverso senso del tempo rispetto alla maggior parte delle persone nel 21° secolo, lo dimostra esplicitamente con la sua idea di creare siepi nelle quali monta mangiatoie per gli uccelli. Rivers quando lo conobbe anni fa rimase immediatamente colpito dal fatto che si scostasse completamente dal modo canonico di lavorare e di vivere della maggior parte degli individui. Il suo modo di essere il più possibile autosufficiente lontano dei bisogni consumistici e dal dipendere dall’industria è stato rivelatore. Per Jake non si tratta di nostalgia per un prezioso passato pre-elettrico, ma piuttosto di un futuro molto reale. Se questa scelta radicale spalanca uno scenario fatto di revisione del nostro presente, apre nello stesso tempo un dibattito ecologico ed esistenziale di profonda portata.

Rimanendo in questo scenario radicale e rurale, Settlements è una serie fotografica in corso, realizzata da David Spero che ritrae un piccolo numero di comunità e individui in Gran Bretagna, che costruiscono ed esplorano modi di vivere alternativi a basso impatto. Le fotografie realizzate dal 2004 in poi, tracciano la evoluzione e crescita di queste comunità viste attraverso le case, gli spazi comuni, l’infrastrutture, le aree di coltivazione alimentare e i periodici ritratti delle persone che appartengono alle comunità. Il racconto si concentra su quattro insediamenti: Steward Community Woodland, Tir Ysbrydol e The Roundhouse a Brithdir Mawr, Tinkers Bubble e Landmatters; e da un numero minore di immagini da due insediamenti più recenti, Fivepenny Farm e Lammas.

Questi gruppi mirano ad essere ecologicamente sostenibili con le loro abitazioni, l’economia ed uno stile di vita che abbia un minimo impatto ambientale. Vengono utilizzate fonti di energia rinnovabile così come materiali da costruzione naturali e riciclati di provenienza locale. La serie risulta profondamente poetica, e realizzata magistralmente.

Spostandosi in California è toccante leggere il saggio dell’artista Hannah Hughes che racconta il suo legame con l’artista Jamie Hamilton; mentre esplorano modi di vivere sostenibili in una tenuta, confrontandosi con il raccolto ed occupandosi d’arte. La ricerca dell’equilibrio e di una vita realmente in contatto con la natura diventa la formula realistica nella quale essere partecipi nel contrastare il cambiamento climatico, ma anche ritrovare se stessi.

Seguono i saggi e le conversazioni di Daniele Conversi, Camilla Boemio, Adrian Parr, Oliver Ressler con Brandon Bauer, Robby Herbst con Elana Mann, Marina Moreno, e Irene Ranzato.

Ai quali si aggiungono i progetti degli artisti Zanny Begg, Carolina Caycedo, Laura Cionci, Marco Ranieri, ed il curatore Ed Gomez con una selezione dei progetti realizzati per la MexiCali Biennial e le terre di confine con: Carmina Escobar con Micaela Tobin, Homeless Collective, Mike Rogers, Susana Rodrìguez,

Il libro è un  equilibrio da scoprire, attuandone altri fermenti e sperimentazioni ambientalistiche.