
MILANO. Un libro d’arte e un calendario. L’idea del progetto di Martina Sacheli nasce durante il primo lockdown, esperienza indelebile nel bene e nel male, per tutti noi.
“Ciascuno – spiega – porterà dentro di sé il ricordo di quei giorni, poi diventati mesi, così destabilizzanti ed emotivamente forti. Il senso di impotenza e di mancanza di controllo, erano diventati quotidianità e questo portava con sé una grande frustrazione.
Perché spesso ci dimentichiamo delle cose che diamo per scontate, come la libertà. Di colpo ci sono state sottratte le nostre abitudini; qualcuno si è trovato a vivere e lavorare circondato dai parenti, qualcuno invece si è ritrovato da solo. Questo è successo anche a me, che per due mesi ho vissuto da sola in casa con i miei due gatti come unica fonte di affetto. In questo stato del tutto anomalo e fortemente destabilizzante, molti si sono sentiti smarriti o confusi.
Abbiamo vissuto una guerra contro un nemico intangibile e questa guerra si è riversata emotivamente su di noi. Non sapere quando sarebbe finita, vivere in un costante stato di attesa, ha reso quest’esperienza ancora più faticosa. Eppure, in tutto questo, ci sono alcune piccole o grandi cose da salvare. La pausa forzata dalla nostra quotidianità, dal nostro “correre” fisico e mentale fortemente occidentale, era stato di colpo sostituito da qualcosa di estremamente prezioso: il tempo.
Finalmente, ognuno di noi ha avuto indietro una parte di quel tempo, spesso impiegato per correre ovunque, per potersi dedicare anche solo un minuto a se stesso. T
rovarsi inaspettatamente di fronte alla possibilità di leggere quel libro impolverato da anni sul comodino, di fare esperimenti culinari o di provare a suonare / riprendere in mano la vecchia chitarra e permetterci di sperimentare, di giocare, di passare più tempo con i nostri cari: VERO TEMPO. Duante la mia quarantena, ho scelto di impiegare il mio tempo creando. Ed è proprio in questo periodo che nasce la prima tavola del mio albo illustrato, diventata poi la sua copertina, che rappresenta questo momento così particolare e allo stesso tempo fiorente per me a livello artistico: “To Be Artist”. Ho rappresentato le mie mani che di notte, quando tutti dormono mentre gli artisti creano, liberano farfalle come idee che si diffondono nel mondo.
Al termine di questa tavola, è arrivata l’idea: “…e se illustrassi le piccole o grandi conquiste fatte da tante persone durante la quarantena?” Da questa domanda nasce l’albo e il suo titolo “The InsHide“, un gioco di parole per esprimere le passioni che si nascondono dentro di noi: il libro infatti vuole concentrarsi sulle conquiste e sul tempo dedicato a noi stessi, che volenti o nolenti, ci siamo trovati ad affrontare.
L’albo illustrato narra quindi le scoperte piccole e grandi fatte da ognuno di noi durante il periodo della pandemia, un evento che se da un lato ha portato grande preoccupazione, dall’altro ci ha permesso di fermarci un momento, di dedicarci a passioni, hobby, attività dimenticate, permettendoci di ritrovare noi stessi.
Un’esperienza collettiva raccontata pagina dopo pagina attraverso lo sguardo di Emma, alter ego dell’artista, che dopo un iniziale momento di smarrimento riesce a trovare ogni giorno uno spunto per andare avanti e divenire sempre più consapevole di sé e degli altri.
A farle compagnia il suo fatto Jerry, le telefonate degli amici, le videochiamate con la famiglia lontana, i vicini che ha imparato a conoscere dalle finestre e dai balconi. Ognuno di noi potrà riconoscersi nel suo percorso, ritrovare quella volontà di cercare il bello anche nelle difficoltà, “per tornare a volare come farfalle in primavera”. Credo che il libro possa piacere a tutti coloro che sono risusciti a trovare il bello in questa situazione, che – per quanto faticosa o spiacevole a volte – ci ha regalato del tempo prezioso per scoprire o ri-scoprire qualcosa di noi stessi. Un libro per vivere la storia di Emma attraverso le parole degli adulti, ma anche tramite gli occhi dei bambini, con immagini evocative e colori poetici. Una farfalla accompagna tutta la narrazione, come una piccola compagna che viene creata dal pennello di Emma, per volare attraverso le pagine e le case di ognuno e infine, portare queste nuove consapevolezze nel mondo”.
Il LIBRO e il CALENDARIO 2024 “The InsHide” sono acquistabili sul sito: martinasacheli.bigcartel.com www.martinasacheli.it
INSTAGRAM martisachi_artist; martinasacheli.artist; FACEBOOK Martina Sacheli
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO: Libreria Libraccio Stelvio, Viale Stelvio 49/3, Milano, lunedì 11 dicembre, ore 18,30, ingresso libero
Chi è Martina Sacheli?
Non riesco a definirmi con altro termine se non “Artista” non per una questione di vanto o superiorità verso qualcuno, ma perché l’Arte è sempre stato il mio salvagente e il modo più onesto e sincero con cui esprimere me stessa. Sinestetica, ho scoperto il mondo del colore fin da piccola come strumento utile per descrivere i miei stati d’animo, i miei sogni, le mie paure, il mio sentire. Sono sempre stata attratta dalle mille cose che è possibile fare con esso: giocare con le innumerevoli sue sfumature che creano armonie dolci e poetiche, oppure giocare con i contrasti, esaltando i due lati di una stessa cosa…un pò come scoprire un essere umano con tutte le sue caratteristiche e le sue contraddizioni. Disegno veramente da quando ho memoria e fin da subito la mia curiosità era rivolta al CORPO: il suo modo di muoversi, di parlare senza voce, l’importanza che questo possiede sin dai primi giorni di vita.
Le MANI sono il mezzo che usiamo per scoprire il mondo fin da piccoli e per relazionarci con gli altri. E’ lo strumento più usato per fare tutto ciò che serve, dalle cose più semplici come lavarsi i denti, a quelle più intime e segrete, come sfiorarsi i capelli quando ci piace qualcosa o qualcuno, oppure serrare il pugno per combattere un ingiustizia. I PIEDI ci permettono di andare avanti, in tutti i sensi, di vivere in questo mondo frenetico rincorrendo il tempo, che non smette mai di scorrere.
Con i piedi ci sentiamo radicati, ci possiamo fermare per respirare un secondo e la cultura orientale ci insegna che sono un centro emotivo importante e non soltanto un mezzo. Da sempre sono attratta sia dal corpo maschile che femminile nella sua interezza: le sue sinuosità, le sue imperfezioni, l’espressività di un movimento. Spinta dal desiderio di comprenderne la natura, ho da sempre accompagnato la pittura alla studio della danza, cercando gli stili che più ne sviluppassero le vibrazioni.
Ma qualcosa mancava: La voce è parte del nostro corpo, parte non indifferente di quella ricerca che mi ossessionava e così mi sono concentrata sulla ricerca di un corpo-voce, che le accademie di Musical Theatre e d’Arte Drammatica mi hanno permesso di sviluppare, in diverse direzioni. Pittura, danza e recitazione sono parte di un unico percorso che mi servono per comprendere più profondamente me stessa. Il 2020 è stato un anno importante: ho potuto mettere a punto la mia collezione di pittura ad olio “Intimi Sipari”, i cui soggetti sono figure umane, rappresentate tramite prospettive forti e colori simbolici, e si concentra sulla forza del linguaggio non verbale.
Ho creato il corso “ArtYourself – L’Artista di Te Stesso” ovvero un corso d’Arte introspettivo, ancora oggi a Milano, che unisce le mie conoscenze pittoriche a quelle attoriali in un percorso per tutte le età alla scoperta di sé stessi attraverso l’Arte e il colore. La creazione del corso e della tavola ToBeArtist sono state importanti per il mio approccio al mondo dell’illustrazione, oltre che della pittura contemporanea. Ho cercato un modo per unire la mia ricerca della comunicazione non verbale con uno stile più illustrativo e poetico che permettesse alla mia pittura di vivere anche in un mondo più grafico, senza snaturarmi. Per questo LE MANI sono rimaste le protagoniste delle composizioni, così come spesso avviene nei miei quadri. Le tecniche pittoriche sono diverse, ma l’obiettivo resta lo stesso: lasciare agire le mani che compiono azioni, scoprendo la soddisfazione piccola o grande che ognuno di noi prova dopo averla portata a termine. Che sia creare un cappello all’uncinetto da zero o fare esperimenti culinari, nonostante il risultato ottenuto, la soddisfazione di averci provato resta viva e presente.