LOS ANGELES. La scena d’arte contemporanea di Los Angeles sta vivendo un periodo d’oro. In questo scenario in divenire si inserisce la seconda edizione di TRYST, la fiera d’arte internazionale per gli spazi d’arte indipendenti e i collettivi gestiti da artisti. TRYST è un progetto realizzato e gestito dal board curatoriale del Torrance Art Museum (TAM), che affronta l’esigenza delle opportunità che si diramano nello scambio artistico tra organizzazioni artistiche di tutto il mondo. Questa fiera d’arte presenterà artisti internazionali a Los Angeles, centro leader conclamato per l’arte contemporanea consentendo le opportunità di networking illimitate offerte dall’interazioni con altri partecipanti sviluppando ulteriori scambi internazionali. Il programma includerà conferenze e performance.
Gli spazi che esporranno da oggi al 25 Agosto, si dividono in tre gruppi: gli spazi internazionali, gli spazi d’arte degli Stati Uniti e coloro che provengono dalla baia a sud di Los Angeles.
Tra gli spazi internazionali, espongono: AAC Platform (Italia), Art Center of Social Studies (Armenia), ARTSPACEMEXICO (Messico), DE BOUWPUT (Olanda), Eitoeiko (Giappone), El Quinto Piso (Messico), ETAJ (Romania), Gallery 70 (Albania), INSTYTUT AVTOMATYKY (Ucraina), ISG (Novegia), MinEastry of Postcollapse Art and Culture (Svizzera), Open O’pen$ (Ucraina), Our Neon Foe (Australia), Small Projects (Norvegia) e The Black Piglet (Messico).
Lo spazio non-profit AAC Platform è stata fondato nel 2007, a Roma, caratterizzandosi come piattaforma nomade abile nel promuovere artisti e teorici internazionali emergenti e affermati. AAC Platform organizza mostre personali, collettive curate e collaborazioni con altre istituzioni e musei. Il programma di AAC Platform è definito da una precisa intenzione curatoriale di ricerca per fornire piattaforme per l’esposizione e lo scambio attraverso una gamma di linguaggi e diversi progetti che indagano le capacità narrative della fotografia, l’installazioni, le videoinstallazioni, la scultura e la pittura.
Per questa edizione di TRYST il direttivo di AAC Platform ha deciso di orientarsi verso un progetto curatoriale che potesse soffermarsi sulla fotografia urbana cogliendone particolari e storie inedite che abbracciato un’analisi delle città e delle periferie della Lehigh Valley in Pennsylvania e del New Jersey, fino a rivelare una visione più intimista e personale di Londra, Venezia e Tokyo.
I fotografi invitati sono l’Americano Peter Ydeen e il Britannico Matthew Smith.
Black, White, and Gray è la serie di Ydeen, che si sviluppa con un corpo di fotografie di paesaggi urbani scattate lungo il corridoio di ottanta miglia della I-78, che inizia nella Lehigh Valley in Pennsylvania, attraversando il New Jersey desolato e urbanizzato, per poi arrivare nel centro di New York City. Sono immagini che vivono nei toni medi, che trovano le loro origini nei principi stoici di New Topographics, solo per poi perdersi in un abbraccio romantico dell’animismo spesso invisibile che riempie i nostri luoghi. La geometria si fonde con il movimento, a volte contorto, disordinato o persino allungato, pur presentando un rispetto per le qualità classiche, formali e accademiche del nostro ambiente costruito. Sono fotografie che incarnano sfumature di grigio, sia nel tono che nel soggetto, costruite con tensioni che ci avvolgono sbalordendoci e rivelandoci particolari della storia americana. Black, White, and Gray è una storia d’amore chimerica, una ricerca degli angeli nella nostra architettura e un’interazione tra le forme e le strutture monumentali e la cacofonia del nostro paesaggio urbano.
Questa serie dialoga con Ascension di Matthew Smith. La serie ha ricevuto la menzione d’onore ai Lucie International Photo Awards 2020, nella categoria Professional Analog/Film: Fine Art, oltre a menzioni d’onore al Tokyo International Foto Awards 2022 e al Moscow International Foto Awards 2021 ed è stata esposta a Roma nel 2023 alla AOC F58 Galleria Bruno Lisi.
Le fotografie che la compongono sono state scattate a Londra, Venezia, Los Angeles e a Tokyo. Ascension esplora il territorio nascosto della mente e del cuore, attraverso il mondo esterno di un paesaggio urbano ibrido. Sono state scattate durante un periodo di profonda instabilità nella vita dell’autore, che ha incluso la morte della sua prima moglie. Le fotografie riflettono un viaggio interiore che aveva bisogno di completare, attraverso la paura e il dolore, per trovare il coraggio duraturo e la chiarezza mentale. Un’iniziazione alla vita, nella quale emergono la luce e il buio, particolari inaspettati e tracce del passato che diventano un nuovo futuro. Il linguaggio utilizzato fonde la fotografia di strada, con il filone paesaggistico e astratto, per costruire un mondo integrato in cui la realtà è aperta, ma sempre arricchente, Ascension si muove attraverso luce e oscurità, vita e morte, per “rendere visibile l’oscurità”.
CAMILLA BOEMIO