UMANO MOLTO UMANO: RITRATTISTICA D’AUTORE IN MOSTRA

Barbara Nahmad, Ritratto di un ritratto 
(Courtesy of Uff. stampa Umano molto Umano)

DOMODOSSOLA.  È dedicata alla ritrattistica la nuova proposta culturale della Collezione Poscio a Casa De Rodis.

Il progetto espositivo di Casa Testori a cura di Giuseppe Frangi, intitolato “Umano molto umano”, «prende spunto – come spiegano gli organizzatori – da un dato di attualità: nei drammatici mesi segnati dall’epidemia del Coronavirus siamo stati tutti profondamente segnati dai volti di coloro che erano in prima linea negli ospedali e nelle terapie intensive. I “ritratti” fotografici di infermieri e medici ci hanno messo davanti volti di un’intensità umana difficilmente dimenticabile. Sono immagini che ripropongono il senso del fare un “ritratto”: che non è semplice restituzione delle sembianze di una persona, ma esplorazione e disvelamento di una condizione umana.

È una coscienza che gli artisti hanno sempre avuto e che la mostra si propone di riscoprire attraverso la presentazione di 13 grandi ritratti dall’inizio del ‘900 ai giorni nostri. Il titolo dell’esposizione, “Umano molto umano”, vuole proprio sottolineare questo aspetto che dà pienamente valore e senso al genere del ritratto».

Molto interessante è la location individuata. «Per venire incontro alle regole e alle limitazioni dettate dalla post pandemia, continuano gli organizzatori – la mostra si sviluppa come un palinsesto teatrale: i ritratti, infatti, appaiono in sequenza nella grande vetrina di Casa De Rodis, per 13 settimane dall’11 luglio all’11 ottobre. Ogni sabato si assisterà al rito di “apparizione” di un nuovo volto, secondo un preciso calendario: i visitatori e i passanti saranno invitati a esplorare e ad approfondire il singolo ritratto grazie a un testo su pannello che, oltre ai dati storici, offrirà una lettura in profondità dell’opera. L’esposizione è pienamente una mostra “su piazza”: infatti, grazie a una suggestiva soluzione espositiva, i 13 ritratti si affacceranno, naturalmente in riproduzione, dalle finestre di Casa De Rodis, e quindi sulla centralissima piazza Mercato a Domodossola».

Davvero splendidi i lavori proposti: «come il Ritratto della madre di Umberto Boccioni proveniente dalla Galleria Ricci Oddi di Piacenza, il Ritratto di Mario Alicata, uno dei capolavori di Renato Guttuso. Ad aprire l’esposizione sarà un dipinto realizzato per l’occasione da Barbara Nahmad: è Ritratto di un ritratto (COVID-19, Brescia), realizzato a partire dalla foto di Monica Falocchi, capoinfermiera della Terapia intensiva agli Spedali di Brescia. Monica Falocchi è uno dei volti simbolo che hanno segnato i mesi dell’epidemia: fotografato da Andrea Frazzetta, il suo volto è andato sulla copertina del New York Times Magazine».

Calendario della mostra

18 – 24 luglio: Ottone Rosai, Ritratto di Ottavio Fanfani, 1946 (Coll. Privata Milano)

25 – 31 luglio: Beppe De Valle, Ritratto di Jo, 2010 (Collezione eredi dell’artista)

1 – 7 agosto: Giovanni Testori, Ritratto di vecchia, 1977 (Collezione Casa Testori, Novate – Mi)

8 – 14 agosto: Filippo De Pisis, Garçon de Boulevards, 1928, (Coll. Privata Milano)

15 – 21 agosto: Carlo Fornara, Ritratto della sorella Marietta davanti alla chiesa del lazzaretto a Prestinone, 1896 (Collezione Poscio, Domodossola)

22 – 28 agosto: Aldo Mondino, Ritratto, 1987 (Coll. Privata, Milano)

29 agosto – 4 settembre: Giosetta Fioroni, Liberty in gabbia, 1969 (Coll. Privata, Milano)

5 – 11 settembre: Mario Schifano, Ritratto di Boccioni, 1985 (Coll. Privata Milano)

12 – 18 settembre: Renato Guttuso, Ritratto di Mario Alicata, 1940 (Collezione Giuseppe Iannaccone)

19 – 25 settembre: Gianfranco Ferroni, Autoritratto, 1946 (Coll. Arialdo Ceribelli, Bergamo)

26 settembre – 2 ottobre: Matteo Fato, Ritratto di Charles Duke (Moon1972)2019 (proprietà dell’artista)

3 – 11 ottobre: Umberto Boccioni, Ritratto della madre, 1911/12 (Galleria d’arte moderna Ricci Oddi)

NOTA. L’immagine dell’opera rappresentata è stata inserita esclusivamente per corredare il presente articolo di presentazione della mostra in osservanza a quanto indicato nelle note dell’Ufficio stampa della rassegna