UN INCONTRO IN BIBLIOTECA SU ARTEMISIA GENTILESCHI CON SIMONE FAPPANNI

La locandina dell’incontro

VESCOVATO (CR). Si svolge mercoledì 9 marzo alle ore 18 presso la Biblioteca Comunale di Piazza Roma (ingresso libero in osservanza delle norme anti Covid-19) l’incontro con l’insegnante, critico e storico d’arte Simone Fappanni, che parlerà della figura di Artemisia Gentileschi, la grande artista barocca, simbolo della forza e del coraggio delle donne. La pittrice romana, infatti, è stata vittima di uno stupro e di discriminazione. L’appuntamento è aperto a tutti e non necessita, pertanto, di alcuna preparazione specifica.

Il relatore, autore del volume Ti racconto Artemisia Gentileschi. L’artista del tèlos (90 pagine a colori, Euro 12), uscito in questi giorni nella collana dei Quaderni di Palazzo Duemiglia, ripercorrerà la vita dell’artista attraverso i suoi capolavori proiettati attraverso slide. La lettura delle principali opere della pittrice si configura, quindi, come un viaggio alla scoperta di un talento assoluto, capace di dare vita ad immagini particolarmente evocative in grado di coinvolgere profondamente.

Dai primi passi nella fiorente bottega del padre, Orazio Lomi Gentileschi, dove ha iniziato a mettere in mostra le sue doti creative cristalline, al doloroso processo per la violenza subita, fino ai soggiorni in Toscana, a Napoli, a Venezia e persino in Inghilterra, Artemisia ha sempre espresso un’arte con caratteri alquanto personali, riuscendo persino a guadagnarsi la fiducia di importanti committenti, grazie anche alla brillante capacità di gestire la diffusione dei suoi quadri.

E seppure i suoi riferimenti principali sono stati, molto probabilmente, l’illustre padre e Caravaggio, peraltro mai imitati pedissequamente, ma anzi presi quasi “a modello” per plasmare il suo stile, ha realizzato una quadreria che si connota per un’ampia gamma di soggetti.

Tant’è vero che la sua produzione spazia agilmente dal sacro al mitologico, passando per la ritrattistica, con particolare attenzione a quelle eroine del passato che sono diventate emblema di libertà, mentale prima ancora che fisica, in cui per certi versi pare di “ritrovare” – com’è stato fatto osservare dalla critica – la stessa Gentileschi che, dunque, è veramente, come indica il sottotitolo di questo volume, “l’artista del tèlos”.

Informazioni: fappanni71@gmail.comwww.artislineblog.com