UN SUCCESSO LA CONFERENZA SULLA VISITA GUIDA ALLA MOSTRA “MUNCH, IL GRIDO INTERIORE”

Edvard_Munch_-Summer_night,_Inger_on_the_beach(1889) fonte Wikipedia (*)

PESCAROLO ED UNITI. Si è tenuta nei giorni scorsi in Sala consigliare la conferenza di presentazione della gita al Centro storico di Milano e della visita guidata alla mostra evento “Munch. Il grido interiore” allestita a Palazzo Reale, in programma sabato 11 gennaio, con partenze da Pescarolo e da Cremona, organizzata dalla Biblioteca comunale, in collaborazione con la Pro Loco. 

«Abbiamo ancora qualche posto disponibile, anche solo per la visita libera al centro del capoluogo meneghino – spiega l’assessore alla cultura, Marta Fiammetti. Gli interessati, possono contattarci al più presto, telefonando al 0372.836012 (interno 6)».

Durante la serata, il critico e storico dell’arte Simone Fappanni, che guiderà la comitiva, ha spiegato che «addentrarsi nell’universo creativo di Edward Munch significa intraprendere un “viaggio” all’interno dell’animo umano. L’artista, infatti, possiede una profonda capacità introspettiva che traspone in tela di raffinata fattura.

E se tutti conosciamo molto bene il suo lavoro più celebre, quell’Urlo (eseguito in diverse versioni) che tanto impressiona già a una prima osservazione, la mostra a Palazzo Reale, si tiene a quarant’anni esatti dall’ultima retrospettiva, consente di conoscere a fondo un creativo che ha saputo concentrarsi sul senso dell’esistenza con rara sensibilità.

Antesignano dell’Espressionismo, eccellente simbolista, l’artista norvegese è fra i più illustri interpreti delle inquietudini che scuotono l’esistenza, sia un’ottica personale che collettiva. L’evento, promosso dal Comune meneghino con il patrocinio della Reale Ambasciata di Norvegia a Roma, vanta la collaborazione con il Museo Munch di Oslo e sarà presto trasferito a Roma.

Va sottolineato che quel senso di malinconia e, a volte, di disperazione, presente nei suoi lavori è, almeno in parte, il riflesso della sua vita, contrassegnata da strazianti dolori; la prematura perdita della mamma e della sorella maggiore Sophie, stroncata nel 1877 da dalla tubercolosi, la tragica morte del padre e, non di meno, la travagliata relazione con la compagna, Tulla Larsen».

 L’immagine a corredo dell’articolo è denominata come di pubblico dominio da Wikipedia (*).